Più tasse, meno scelta: è quello che succede nelle università del Regno Unito dove, dati alla mano, si è registrato un calo del 27 per cento dei corsi di laurea a tempo pieno. Una ricerca condotta dall’Ucu, University and College Union, mostra una notevole diminuzione del numero di corsi di laurea disponibili per gli studenti: se nel 2006 ammontavano a 70.052, nel 2012 se ne contano 51.116, circa 20mila in meno.
Una situazione che, come sottolineato anche da Sally Hunt, segreterio generale dell’Ucu, porta gli studenti a dover scegliere il proprio corso di laurea godendo di poche opzioni possibili. Secondo l’analisi è l’Inghilterra ad avere la possibilità di scelta più bassa, il 31 per cento. Percentuale che, ovviamente, cambia da regione a regione, ma che fa comunque registrare un calo significativo, se si pensa che entro quest’autunno l’aumento delle tasse dovute all’istruzione ammonterà a circa 9mila sterline.
In Scozia, dove tra l’altro gli studenti non pagano tasse, la riduzione dei corsi è solo del 3 per cento, mentre la ricerca ha verificato che dal 2006 ad oggi la diminuzione abbia toccato l’11 per cento in Galles e il 24 per cento nell’Irlanda del Nord. Secondo l’Ucu a risentire dei tagli sono state anche le singole materie: scienze, tecnologia, ingegneria e matematica (Stem, la sigla inglese), sono diminuite del 14,6 per cento, mentre le scienze sociali calano del 12,8, e le materie umanistiche del 14 per cento.
Una riduzione che mette in luce altre possibili problematiche. Secondo James Ladyman, professore di filosofia presso l’Università di Bristol, “le università finiranno per concentrare le loro risorse sui corsi che garantiranno loro il massimo ritorno economico”.
“Anche se in Inghilterra gli studenti sono tenuti a pagare fino a 9.000 sterline l’anno per studiare, per loro c’è meno scelta”, ha evidenziato la Hunt, rimettendo in luce il problema del notevole aumento delle tasse per accedere alle università inglesi. Un aumento che aveva spinto un quinto delle università d’oltremanica a tagliare in extremis le tasse, a dispetto del maxi aumento previsto, per ottenere incentivi statali.
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