Sunia: Affitti in nero, universitari fuori sede e stranieri le maggiori vittime
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Affitti in nero, universitari e stranieri le maggiori vittime. Solo il 2% dei fuori sede ha un contratto regolare

da | Mar 2012 | News | 0 commenti

Assieme agli extracomunitari sono gli studenti universitari fuori sede la categoria che maggiormente è costretta ad avere un contratto di affitto in nero per una camera o un alloggio. A confermarlo è il Sunia, sindacato degli inquilini, che conferma come soltanto il 2 per cento dei contratti d’affitto fatti a studenti sia regolare, mentre è a nero l’80 per cento e irregolare il 18 per cento delle locazioni.
“Gli studenti talvolta non non sono neanche a conoscenza dei vantaggi che si possono trarre da un contratto regolare” spiegano dal sindacato. Il dossier Sunia conta 20 mila abitazioni con contratto in nero soltanto nalla città di Catania, che è tra quelle con il tasso di evasione fiscale legata agli immobili più elevato.
Eppure, ribadisce il Sunia, rimanere nel sommerso ormai non è conveniente dal momento che la riduzione Irpef prevista per legge avvantaggia sia i locatori che gli inquilini. Tale riduzione va infatti 40,5 per cento del canone concordato al 15 dei contratti transitori.
Stesso discorso vale per gli studenti, a Catania, ad esempio, l’Udu fa sapere che per gli studenti con contratto regolare possono avvalersi dei benefici previsti dalla legge 431 del 1998, in virtù della quale l’ente per il diritto allo studio può conferire un rimborso a copertura parziale delle spese di alloggio quando c’è un contratto regolare.
Per penalizzare gli evasori, il Sunia chiede che la nuova imposta sugli immobili, l’Imu (che ha sostituito la vecchia Ici), sia applicata con il coefficiente massimo per gli immobili che risultano sfitti: questo avrebbe il doppio vantaggio di incentivare il collocamento sul mercato di immobili davvero non utilizzati calmierando i canoni d’affitto e dall’altra parte di colpire con una tassazione elevata chi affitta in nero.
Peraltro recentemente alcune operazioni delle forze dell’ordine hanno evidenziato una ritrovata attenzione per la repressione del fenomeno, con denunce di proprietari che affittavano a studenti incamerando migliaia di euro senza versare nulla al fisco.

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