Vivere per le app, anzi per crearle. È quello che succede all’Università di Stanford, nel cuore della Silicon Valley, dove sono nati colossi come Google, Yahoo e Hewlett-Packard e dove l’informatica è il pane quotidiano della gran parte degli studenti.
Le app, quindi, prima di ogni cosa, anche della laurea. Sono molti, infatti, i ragazzi che iniziano a creare applicazioni durante gli anni studio, trovandosi così la strada spianata per il loro accesso al mondo del lavoro.
L’esperienza di Ankit Gupta a Stanford, ad esempio, è durata solo 6 mesi: il tempo di co-creare il lettore di notizie Pulse e di vendere la sua applicazione, pubblicizzata ad un evento Apple di Steve Jobs, fruttargli un finanziamento di ben 9 milioni di dollari.
Per gli studenti di questa università pensare ogni sera alla prossima applicazione da produrre o ad un nuovo sito da creare è una normale routine. Come pensare di mettere in piedi nuove imprese: grazie a tutti i grandi esempi che li hanno preceduti, questi giovani sentono di poter avere l’opportunità per dar vita ad un grande successo.
Come Matt Sullivan che, insieme al suo collega Zach Weiner, ha creato Storytree, progetto, manco a dirlo sviluppato all’interno del campus, che aiuta i membri della famiglia ad aggiungere le didascalie a foto e video, e che pare essere finalista al South by Southwest Interactive Awards.
Contrariamente a molte altre facoltà, a Stanford si tiene un corso, tra i più popolari e popolati, su come creare apps per iPhone e iPad. Secondo Brent Izutsu, brand program manager del dipartimento digital, in quest’università “c’è lo spirito imprenditoriale. Gli studenti osservano quello che altri sono riusciti a raggiungere qui e si sentono molto motivati”.
Secondo Ge Wang, co-fondatore dell’app-maker Smule e assistente all’università, “gli studenti si eccitano quando si rendono davvero conto che posso far davvero succedere qualcosa”. E trasformare una semplice idea in un grande progetto da lanciare in un mercato sempre più “assetato” di questo mercato sembra non essere mai stato così facile.
Il gruppo commerciale TechNet lo aveva comunicato già qualche tempo fa: la “app economy” negli Usa è un motore che frutta sia denaro sia numerosi posti di lavoro. Basta osservare i numeri: negli ultimi 5 anni, più di 450.000 assunzioni generate dal mondo delle applicazioni, per un guadagno di circa 10 miliardi di dollari.
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