Un nuovo dottorato di ricerca, internazionale e connesso al mondo del lavoro: ecco l’obiettivo del ministro Francesco Profumo, che vuole rinnovare l’istituzione del dottorato rendendolo vero motore dell’innovazione italiana, in grado di dare il proprio apporto innovativo anche nella pubblica amministrazione e nelle aziende.
Il nuovo regolamento per il dottorato risponde anche alle sollecitazioni di Confindustria, che da tempo auspica una maggiore spinta verso l’applicazione concreta di innovazione e ricerca da parte del sistema formativo italiano. Entro la fine del 2012 il nuovo sistema sarà messo a punto e nei primi mesi del 2013 si porranno le basi perché divenga operativo. “Per l’anno accademico 2013-14 ci sarà un nuovo dottorato”, ha affermato Profumo.
Il regolamento del nuovo dottorato verterà su tre punti cardine:
- sarà avviato un “dottorato industriale” degli enti e delle professioni
- saranno dedicate maggiori attenzioni al dottorato internazionale
- il dottorato potrà essere svolto anche negli istituti di ricerca, in congiunzione con le università.
Il modello, stando a quanto dice lo stesso Profumo, è quello finlandese: le competenze e le esperienze associate al nuovo dottorato di ricerca non dovranno rimanere chiuse nelle università ma andare a vantaggio del Paese, diventando operative nell’ambito dell’industria, delle aziende e della pubblica amministrazione.
Una buona notizia per la ricerca italiana, che spesso soffre del mancato collegamento con il mondo del lavoro e degli scarsi riconoscimenti economici. Il nuovo dottorato è anche un passo in avanti verso le politiche europee, che favoriscono fortemente l’innovazione. D’altronde, il desiderio della ricerca di farsi conoscere si manifesta costantemente, ad esempio con eventi quali la Notte dei Ricercatori, che si svolge in contemporanea in tutta Europa e vede sempre un’ampia partecipazione delle università italiane.
Profumo parla anche dell’applicazione del nuovo regolamento per il reclutamento dei docenti, premessa per una maggiore sintonia tra le richieste formative degli studenti e l’offerta proposta all’interno del sistema scolastico. Nuovo dottorato, nuova scuola: la formazione italiana cambia pelle ed entra nelle aziende e nei sistemi di gestione del Paese, trasformandosi in un propulsore dell’innovazione.