Il governo Monti avvierà una pubblica consultazione prima di assumere una decisione sull’abolizione del valore legale della laurea. AL termine del consiglio dei ministri convocato questa mattina per approvare il decreto legge sulle semplificazioni e sullo sviluppo. All’inizio della conferenza stampa di presentazione delle misure contenute nel decreto il presidente del consiglio Mario Monti ha esordito spiegando che la sua posizione personale è “favorevole a superare il formalismo del valore legale”, ma ha anche ammesso che la materia si è rivelata “più complicata di quanto possa sembrare”, per cui l’esecutivo ha deciso di non affrontare il tema dell’abolizione del valore legale della laurea all’interno del decreto legge varato oggi.
Monti ha annunciato che sarà il ministro dell’Università Francesco Profumo a predisporre un breve documento che illustra il tema per poi avviare la consultazione pubblica e sentire i diversi pareri. “Poi trarremo le conclusioni una volta giunti i diversi contributi” ha spiegato il presidente Monti, chiarendo ai giornalisti presenti che ha voluto fare una dichiarazione sul tema dell’abolizione del valore legale della laurea anche per mostrare all’opinione pubblica che il decisionismo dell’esecutivo non è sordo alle sollecitazioni che arrivano dalla società. “Siamo considerati un governo decisionista – ha detto Mario Monti – ma quando troviamo temi per i quali sia necessario fare un approfondimento molto più ampio e non siano di grande urgenza apriamo il dibattito“.
Ai giornalisti che chiedeva approfondimenti sulle complicazioni riscontrate dal governo e sulla natura di questa consultazione pubblica che il governo avvierà, il ministro Profumo ha ricordato che la scorsa settimana è stato approvato il decreto sull’accreditamento delle università che ha cambiato il panorama, dato che le università sono sottoposte a una valutazione da parte dell’Anvur che cambierà “il panorama dell’offerta formativa e dei titoli”. Abbiamo confermato il fatto che il valore dal punto di vista accademico de titolo non può essere cambiato- ha chiarito il ministro -. Gli italiani hanno una forte aspettativa forte sul titolo acquisito al termine degli studi dai loro figli”.
Il tema dunque è quello dell’uso del titolo nel settore pubblico. Per Profumo “ci sono due elementi di attenzione: uno relativo agli scorrimenti a seguito di acquisizione di un titolo l’altro relativo al voto di laurea come requisito di accesso per i concorsi pubblici”. Su questi temi il titolare del Miur ha chiarito che si avvierà una raccolta di opinioni attraverso la rete, rendendo disponibile on line un documento esplicativo per acquisire “sensibilità e suggerimenti” in merito all’abolizione del valore legale della laurea.
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