Bologna ragiona sull’ipotesi di tenere la cerimonia di laurea in piazza Maggiore. Dopo Ca’ Foscari a Venezia, anche l’Alma Mater potrebbe dunque conformarsi agli usi accademici americani. All’ombra della torre degli Asinelli si starebbe infatti pensando ad una proclamazione collettiva per i laureati del più antico ateneo d’Italia nel salotto buono della città. Una grande cerimonia annuale, con tanto di toghe e lancio del tocco, in pieno american style, per rilanciare insieme città e università attraverso un tandem tra Comune e autorità accademiche.
Diverse le ipotesi organizzative al vaglio delle due istituzioni: da un lato la proclamazione di piazza per tutti i laureati dell’ateneo emiliano, con tantissimi studenti coinvolti e almeno tre o quattro date all’anno; dall’altra c’è l’idea di iniziare dai dottori di ricerca, ai quali – visto il numero più contenuto – potrebbe essere conferito il titolo di dottori di ricerca in una unica giornata all’anno.
L’idea è emersa nei giorni scorsi dalle pagine del “Corriere di Bologna”, attraverso una intervista al prorettore agli studenti Roberto Nicoletti. “Stiamo ragionando entrambi sul problema, noto, delle cosiddette lauree fracassone – ha spiegato Nicoletti al giornale – la nostra commissione ha elaborato varie ipotesi, tra cui c’è quella di fare la cerimonia di consegna dei diplomi di laurea in piazza Maggiore”.
Il coreografico lancio del tocco, già andato in scena qualche mese fa in piazza San Marco a Venezia grazie alla “svolta americana” di Ca’ Foscari, potrebbe inoltre inserirsi all’interno di un più ampio evento accademico nella cornice di piazza Maggiore, con ricadute positive tanto per l’ateneo quanto per la città di Bologna. Ma la piazza principale del centro non sarebbe l’unico spazio in ballo, sarebbero altre le sedi al vaglio per eventi come la proclamazione pubblica di dottori o laureati, ma anche per avvenimenti accademici di altro genere che coinvolgano la città nel suo insieme.
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