Ha finito gli esami in soli due anni con una media del 28,48 su un totale di 29 insegnamenti. La laurea in sostanza ce l’ha in tasca, Luca Pompei, ma per incassarla il piccolo genio dovrà aspettare qualche anno. Una conclusione così fulminea del percorso di studi non è infatti contemplata dall’ordinamento dell’Università La Sapienza di Roma, o meglio lo sarebbe solo se l'”enfant prodige” avesse almeno una media del 29.
E invece al 21enne Luca Pompei, iscritto alla facoltà di Giurisprudenza, manca mezzo punto di media per tagliare in anticipo il traguardo accademico. Nonostante i tempi di record. “Ho fatto gli esami in tempi troppo rapidi – racconta Luca al “Messaggero” – così devo aspettare almeno altri due anni. Senza considerare come mi hanno trattato, mi hanno fatto sentire un delinquente soltanto perché ho bruciato le tappe. Quasi volessi violare le regole”.
Dopo i tanti complimenti ricevuti dai professori, esame dopo esame, in questi due anni di vita universitaria, Luca si sarebbe aspettato un incoraggiamento al suo innegabile talento per il diritto. Invece, a suo dire, preside e rettore sarebbero rimasti sordi alla sua richiesta di poter sostenere già da subito la discussione della tesi, anche continuando a pagare le tasse per i due anni successivi.
Uno schiaffo in faccia alla meritocrazia, secondo lo studente, che stando alle dichiarazioni apparse sulla stampa sarebbe pronto a ricorrere al Tar. Ma le regole sono chiare per il primo ateneo romano e stabilite da una delibera interna, come chiarisce il rettore Luigi Frati sempre sulle pagine del “Messaggero”: “La laurea si può anticipare al massimo di un anno”.
La Facoltà prevede inoltre un obbligo di frequenza, ed è difficile pensare – secondo il rettore – che in due anni il nostro possa aver assistito a tutte le lezioni previste dai 29 esami esami sostenuti. Salvo diversa decisione dei giudici, dunque, Luca dovrà aspettare ancora due anni per coronare il suo sogno accademico, intrappolato nelle maglie della burocrazia: “È incredibile, voglio solo fare l’avvocato”.
NON HO PAROLE…………….