Meno studio, più svago. È ciò che emerge dal dossier dell’Istat “Cambiamenti nei tempi di vita e attività del tempo libero”, con particolare riferimento alla fascia dei giovani. Negli ultimi vent’anni, infatti, si è contratto il tempo dedicato dagli studenti all’istruzione e alla formazione (19 minuti in meno al giorno) e quello dedicato al sonno, al mangiare e alla cura di sé (16 minuti in meno), mentre il tempo libero è cresciuto di ben 33 minuti e quello dedicato agli spostamenti di 23. Praticamente scomparso il tempo dedicato al lavoro retribuito. Per la rilevazione l’Istat ha intervistato un campione di 40.944 individui che hanno descritto in un diario le loro attività quotidiane. L’ultima rilevazione era stata fatta nel 1988-1989.
Non è quindi lo studio a farla da padrone nella vita quotidiana dei giovani. Guardare televisione e video è l’attività più diffusa, sia per numero di persone che mediamente la guardano nel corso della giornata sia per tempo dedicato a tale attività in tutte le categorie di persone analizzate. Gli studenti, però, sono quelli che occupano meno tempo libero con televisione e video, 26,9 per cento contro il 39,2 per cento degli occupati e il 40,8 degli anziani.
Come avevano già evidenziato altre ricerche, anche a livello internazionale, le attività del tempo libero dedicate all’uso del pc e di internet assorbono l’8 per cento del tempo libero degli studenti (24 minuti nel giorno medio: una quota più che raddoppiata rispetto al 2002-2003, quando coprivano solo il 3,2 per cento del loro tempo libero).
Se si considera anche il tempo dedicato a tali attività contemporaneamente o a supporto di altre (letture, studio, acquisti, giochi, eccetera), il tempo per pc e internet assume valori molto più alti. Si passa infatti dal 28,7 per cento degli studenti che nel giorno medio segnala internet come attività principale del tempo libero al 41 per cento degli studenti considerando ogni suo possibile uso, sia come attività principale sia come contemporanea. La lettura di quotidiani, riviste e libri è invece in forte calo tra i giovani.
Anche esaminando il tempo libero della popolazione vengono a galla le differenze di genere: le donne sono infatti penalizzate e non riescono a svolgere le attività del tempo libero come gli uomini, neanche se a questo si aggiunge il tempo dedicato in contemporanea ad altre attività.