Sono trenta gli indagati per la compravendita di esami all’Università di Palermo. La procura del capoluogo siciliano ha notificato un avviso di proroga delle indagini in relazione a una serie di esami “fantasma” che risultavano sostenuti e superati grazie all’accesso ai sistemi informatici di diverse facoltà da parte di un’impiegata della facoltà di Economia dell’ateneo che riceveva soldi in cambio della manipolazione degli archivi informatici.
Le somme versate dai trenta studenti variavano a seconda della facoltà e del grado di difficoltà dell’esame. La compravendita degli esami all’università di Palermo prevedeva insomma una sorta di tariffario: dai 3.000 euro per gli esami di Economia ai 7-800 per quelli di Scienze politiche, mentre per quelli più complessi di Ingegneria era anche possibile rateizzare la cifra.
L’inchiesta è partita su segnalazione del rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, dopo che i vertici amministrativi avevano riscontrato alcune anomalie nel fascicolo di una studentessa laureanda, sprovvisto degli statini e verbali relativi ad alcuni esami che invece risultavano regolarmente registrati nella rete informatica dell’ateneo.
Nelle scorse settimane, mentre la magistratura svolgeva le prime indagini sulla compravendita di esami, l’università di Palermo ha licenziato l’impiegata della facoltà di Economia, la quale ha confessato di aver registrato alcuni esami non svolti approfittando della possibilità di entrare anche negli archivi di altre facoltà. Ora le indagini sono volte a verificare quanti altri studenti abbiano usufruito del “servizio a pagamento” e come si articolava la rete di compravendita degli esami all’interno dell’ateneo, dato che molto probabilmente l’impiegata ha agito con il supporto di alcuni complici.
L’inchiesta, che purtroppo non è una novità soprattutto per gli atenei del Mezzogiorno, ha destato particolare scalpore perché uno dei trenta indagati per la compravendita degli esami è Alessandro Alfano, fratello del segretario del Pdl ed ex ministro della Giustizia Angelino. Il 36enne attualmente segretario generale della Camera di Commercio di Trapani si è laureato due anni fa in Economia: per lui l’accusa è di concorso in frode informatica, ma i difensori si dicono certi di poter dimostrare la totale estraneità del loro assistito ai fatti contestati.
Più grave la posizione di altri ex studenti indagati, per i quali è stata individuata la prova del pagamento al fine di comprare gli esami. A questi ultimi il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Amelia Luise e Sergio Demontis contestano il concorso in falso e la corruzione. L’inchiesta intanto procede ed è molto probabile che spunteranno nuovi nomi di “insospettabili”.
mi piace che si svolgono queste indagini, che sposterei anche in medicina dove si sente dire che si perdono troppi verbali, potenzialmente verbali sottratti a chi ha fatto veramente l’esame a vantaggio di chi non ha mai studiato. Se il verbale è stato sottratto a chi ha perso il libretto, come finisce? dovrà ridare con umiliazione gli esami, saltare la laurea, passano anni e chi paga? c’è un danno biologico e chi comanda ed i medesimi professori fanno giustamente finta di ignorare per darsi un tono di moralità, di corretti e giustizieri contro chi viene sttoposto per due volte alla stessa materia.
InDagare su chi ha dato materie troppo in fretta e non è stato visto agli esami, ai corsi
non capisco come si svolgeva la sostituzione dei verbali. Una mia amica è stata bloccata a 2 gg dalla laurea per mancanza di due verbali tra loro propedeutici provenienti dal medesimo istituo. Invece le risultava caricata una materia in più: economia, che nulla ha a che fare con la medicina . Evidentemente qualcuno, esterno?, è entrato nel sistema informatico della mia amica, controllato, aggiunto e sottratto, anche i verbali. Questo dove? nella segreteria o nell’istituto degli esami? La mia Idea: sottraggono i verbali modificandoli a piacimento; indagare, ma su chi ? se le segreterie non collaborano? Intanto qualcuno si laurea senza avere dato esami, e qualche altro piange, perchè gli hanno rubato i verbali
l’inchiesta è partita, ma non ha ancora controllato il lavoro della segreteria di medicina dove qualche studente salta la laurea per dei verbali che si perdono? venduti o taroccati.1) Insisterei a verificare le lauree medicina di luglio – ed ottobre 2011. 2) quanti verbali si sono persi e di chi sono ?
3) diranno: nessuno; perchè il verbale perso non lo dichiarano mettendo per iscritto.
4) quali docenti coinvolti e perchè non accertano l’identità dello studente verificandone la bontà?
5) un libretto si può perdere, ed una materia può non essere trascritta sul libretto; perchè le segreterie devone perdere i verbali? significa pascolare nel debole ed approfittare dell’occasione.
La medicina è già difficile e quando arriva alla fine è un sogno. Improvvisamente per compensare i sacrifici spunta …che ruba i verbali! bello no?
ho capito! è finito tutto a tarallucci e vini. E si deve ingoiare il rospo delle Segreterie che fanno compravendita di verbale e dei docenti di cui non si è capito il ruolo. Si laurea chi compra e non studia e si rovina chi studia condannato a dare due volte le materie. Succede per una tragica disattenzione di cui ha approfittato la segreteria di medicina. Signori, Lo studio di medicina è particolarmente duro , dover sopportare anche il furto dei verbali è cosa grave. Che fa il rettore, i magistrati…perchè si deve essere sottoposti a ricatti.