L’internazionalizzazione è un’opportunità che arricchisce e che permette di approfondire sempre più il proprio sapere grazie al contatto con le esperienze di studio e di ricerca di altri Paesi. Lo sa bene la Regione Calabria, che ha deciso di assegnare fondi per un totale di quasi tre milioni di euro, affinché i giovani laureati calabresi possano partecipare ad attività di ricerca all’estero. “Bisogna guardare al futuro – dice Mario Caligiuri, assessore regionale alla Cultura – e favorire confronti e scambi interculturali in modo da internazionalizzare il sapere”.
Nel dettaglio, i fondi erogati per la ricerca all’estero ammontano a oltre due milioni e seicentomila euro, già ripartiti tra i vari atenei calabresi: un milione e 350 mila euro sono stati assegnati all’Università della Calabria, oltre 500 mila sono andati all’Università “Magna Grecia” di Catanzaro e più di 770 mila all’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria. In tutto, saranno cinquanta i laureati a beneficiare del finanziamento: ventisei provenienti dall’ateneo cosentino, dieci da quello del capoluogo regionale e quattordici dall’università reggina.
Quelli finanziati con i fondi della Regione sono, spiega l’assessore Caligiuri, “consistenti periodi di formazione presso organismi internazionali di riconosciuto prestigio scientifico, accompagnati da periodi di rientro presso le università e gli enti di ricerca calabresi”. Si tratta di un’occasione d’oro per gli studenti locali: tramite questi scambi con le più prestigiose università estere, infatti, i giovani ricercatori vedono crescere le proprie prospettive e opportunità future. I bandi sono stati già espletati e possono essere consultati on line con le relative graduatorie degli ammessi.
Tali percorsi formativi s’incentrano, in particolar modo, su settori scientifici coincidenti con quelli strategici previsti dal Piano Operativo Regionale approvato dall’UE, cioè Trasporti, Beni Culturali, Informazione e Telecomunicazioni, Agroalimentare, Tecnologie dei materiali, Salute, Energie rinnovabili, Ambiente e Risorse acquatiche. Le attività di ricerca, che secondo le previsioni della Giunta regionale saranno “in grado di importare ed esportare cultura”, sono già iniziate al termine dell’anno scorso e volgeranno alla fine entro il 2013.
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