Piccoli ingegneri crescono. E lo fanno partecipando a uno dei contest più entusiasmanti e qualificanti per chi sogna di lavorare alla progettazione dei bolidi della Formula 1. Quest’anno sono state 60 le università internazionali che hanno partecipato con squadra e prototipo all’edizione 2011 della Formula Sae Italy, riservata a team futuri ingegneri che progettano, cotruiscono e guidano una monoposto.
Il contest si è svolto pochi giorni fa nel paddock di Varano e purtroppo i team italiani non hanno ottenuto le soddisfazioni che speravano. Il podio è stato conquistato dal Rennteam Uni Stuttgart dell’Università di Stoccarda. Sarà un caso che i futuri strateghi delle auto da gara provengano dalla città che sforna gli esemplari più belli di Porche e Mercedes?
Nonostante la carenza di fondi che certo non va in aiuto alla competizione, la settima edizione della Formula Sae ha confermato l’alto livello di preparazione degli studenti iscritti alle facoltà di Ingegneria europee. Insomma, mancano i soldi ma non certo le idee brillanti.
Anche l’Italia, nonostante non abbia conquistato un posto sul podio (il secondo e il terzo sono occupati rispettivamente dal KA-RaceIng del Karsruhe Institute of Technology e l’Hawks Racing dell’Università di Amburgo), ha dimostrato la sua consueta competitività nel settore. Al quarto posto circuito “Riccardo Paletti” di Varano de’ Melegari (Pr) si è piazzato il Politecnico di Torino, all’ottavo La Sapienza di Roma.
Ventesimo posto, invece, per la squadra dell’Università di Pisa, ventitreesimo per quella di Padova e ventottesimo per il Firenze Race-team. Meno soddisfacenti, quest’anno, i risultati della squadra della città ospitante, l’UniPr Racing Team, costretta a ritirarsi nell’ultimo atto della manifestazione, nel quale si verificava la qualità della resistenza di motore e telaio. In tutti i casi, la squadra dell’Ateneo parmense, è riuscita a spuntare un trentatreesimo posto su sessanta. Comunque non male.