C’erano anche loro, e in prima fila, a popolare le piazze italiane. Questa mattina erano tanti i giovani al fianco degli operai che manifestavano contro il governo e l’approccio che ha adottato per affrontare la crisi economica. Studenti medi e universitari di diverse sigle hanno aderito e partecipato allo sciopero generale di 8 ore indetto dalla Cgil nonostante la chiusura di scuole e atenei.
Durante la manifestazione romana, che da piazza dei Cinquecento ha attraversato il centro della Capitale fino al Colosseo, gli studenti spiegano di non vole pagare assieme agli altri soggetti deboli della società le conseguenze di una crisi la cui risoluzione oggi è nelle stesse mani di chi l’ha provocata.
L’Unione degli universitari e la Rete egli studenti hanno spiegato in una nota il motivo di un’adesione così convinta e partecipata: la manovra economica in via di definizione mantiene la stessa impostazione che ha caratterizzato finora l’azione del governo con taglia ai servizi e al welfare, diritti costituzionali negati e “grandi patrimoni e sporchi guadagni” come quelli degli evasori ancora intatti.
In piazza è stato evocato più volte il movimento studentesco cileno a quello degli “indignados” spagnoli, per sottolineare la voglia di cambiamento che accomuna una generazione in tutto il Pianeta. Studenti, migranti, pensionati, precari e operai sono tutti accomunati dall’esigenza di un Paese in cui prevalga un’idea di democrazia più aderente allo spirito della Costituzione, dove l’eguaglianza e le pari opportunità non sia un vincolo ma un’occasione per disegnare un futuro su valori diversi da quelli che hanno portato l’Italia a questo livello di precarietà e irresponsabilità diffusa.
Oggi, hanno annunciato sindacati e sigle studentesche, si è riaperta una nuova stagione di mobilitazione che vede protagonisti gli studenti medi e universitari. Prossima tappa il 12 settembre, con un flash mob che inaugurerà con una protesta colorata e giocosa l’anno scolastico 2011/2012. Il 7 ottobre, invece, si torna in piazza con la manifestazione studentesca che annuncia di voler restituire il Paese a questa generazione precaria che non ci sta a lasciar fare al solito manovratore.