La cosiddetta riforma Gelmini indica chiaramente che i bandi dei concorsi non dovranno più esser pubblicati in Gazzetta Ufficiale ma solamente sui siti delle Università, del ministero dell’Istruzione e dell’Unione Europea a cura degli stessi atenei. Ma a ben guardare il sistema non è ancora a regime e alcuni ateneo si muovono senza rispettare le prescrizioni della legge 240/2010. La conferma è arrivata da un articolo della Stampa a cura di Flavia Amabile, che ha pubblicato una ricerca sui “bandi clandestini”, come ha definito i primi concorsi per reclutare ricercatori nel “dopo riforma”.
Ad un certo punto fra i ricercatori gira voce di nuovi concorsi a Bologna e a Cagliari. Sul sito del ministero dell’Istruzione ancora solamente bandi che scadono nel marzo 2011. Meglio non fidarsi. Gli aspiranti ricercatori ma anche gli aspiranti prof ordinari e associati che volessero essere informati sui nuovi bandi non hanno alternativa: spulciare almeno una volta a settimana i siti di tutti gli atenei d’Italia, ben 81.
Il ministero da parte sua si è difeso dicendo che non era presente nessun nuovo concorso ufficiale. Eppure le università hanno bandito e usato i vecchi codici ormai senza più alcun valore. Almeno in due lo hanno fatto: Bologna e Cagliari, a dispetto di ogni regola e soprattutto senza comunicarlo al sito del ministero né a quello dell’Ue come prevede la legge. Bologna seleziona un ricercatore per tre anni nel dipartimento di Elettronica, Informatica e Sistemistica (settore che, peraltro, non esiste più). Scadenza del bando a 15 giorni e consegna del modello a mano o per raccomandata, non via mail come previsto dalla legge. Il concorso è uscito a fine luglio e non è stato pubblicizzato. Come se ne può venirne a conoscenza?
Il concorso di Cagliari è per ben 23 ricercatori. Tutti in settori concorsuali ormai inesistenti. Anche in questo caso, consegna a mano e commissione formata prevalentemente da prof interni, nonostante la legge raccomandi quella di esterni. Alla Ca’ Foscari di Venezia un altro equivoco: il rettore Carlo Carraro ha annunciato sul suo blog 15 posti da ricercatore ma il concorso non è ancora stato pubblicato neanche sul sito.
In un’intervista rilasciata alla Stampa il direttore generale dell’Università del ministero dell’Istruzione Daniele Livon difende il ministero spiegando che quest’ultimo pubblicizza quello che viene comunicato. E sono le università ad avere l’obbligo di dare tutte le informazioni relative ai loro nuovi bandi. Spiega poi che le università di Bologna e Cagliari dovranno rivedere le procedure concorsuali, così come sono non possono essere accettate. Aggiunge che sul sito del ministero verrà inserito a breve un link specifico dedicato ai bandi per ricercatori a tempo determinato.