“Anche l’occhio vuole la sua parte”, dice un proverbio italiano. Ora il detto sembrerebbe valere pure per il professore con cui si fa lezione: una ricerca condotta dal dipartimento di Economia e Statistica dell’Università della Calabria, infatti, rivela che per gli studenti il docente bello è anche il più bravo. Il risultato è stato ottenuto, mettendo a confronto le valutazioni di ben 2.300 corsi, tenuti in sette anni nella facoltà di Economia dell’ateneo calabrese, e un indice di bellezza.
Lo studio è stato condotto da Michela Ponzo e da Vincenzo Scoppa. Precisamente, i due hanno preso in considerazione i giudizi relativi ai corsi condotti da 190 docenti di varie discipline, come Matematica, Diritto, Economia, Statistica e altre. Tramite questi questionari valutativi, che la legge 370 del 1999 impone all’università di effettuare periodicamente, sono state ottenute pure informazioni su ogni singolo professore, come il genere, l’età o il numero delle pubblicazioni.
Poi è stato elaborato un indice di bellezza, chiedendo a 29 studenti di facoltà differenti da quella di Economia un parere sui docenti in questione, mostrando loro una fotografia. In particolare, gli è stato dato l’incarico di esprimere un giudizio in base a una scala da 1 a 10. Ovviamente chi è stato a chiamato a fare tale valutazione, non conosceva nessun professore, così da non essere condizionato da alcun elemento. Infine, mettendo a confronto i dati ottenuti, la ricerca ha dimostrato che l’insegnante ritenuto più bello è pure quello considerato più bravo.
L’effetto positivo esercitato dalla bellezza è riscontrabile sia negli insegnanti maschi sia nelle donne, sebbene in queste sembri essere più marcato. Considerando un indicatore di produttività scientifica dei docenti, che indica le loro effettive capacità, gli economisti dell’Università della Calabria hanno in realtà mostrato, nel corso della loro ricerca, che non esiste una vera correlazione tra bellezza e bravura, per cui non per forza un professore bello è pure bravo. Semplicemente, gli studenti sembrerebbero discriminare i docenti meno attraenti, preferendo quelli che si mostrano più gradevoli alla vista.
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