Del suo caso ha parlato ieri Gian Antonio Stella dalle colonne del Corriere della Sera: Angelo Giuliani è un 56enne che ha vinto il concorso per un dottorato di ricerca presso l’Università di Urbino, ma all’atto di ratificare l’esito della selezione il rettore, Stefano Pivato, ha bloccato tutto per l’età non più giovane del vincitore. “Quello è un posto destinato ai giovani che vogliani intraprendere la carriera universitaria” ha spiegato il rettore.
Ora si attende per giovedì 28 luglio l’esito del ricorso al Tar promosso da un’altra vincitrice che si è vista togliere la borsa di studio e a cui ha aderito il candidato over 50, per vedere rispettato il suo diritto a svolgere il dottorato dal momento che non esiste un tetto di età nella legislazione in materia.
Giuliani, che è dirigente del servizio veterinario dell’Azienda sanitaria del comune marchigiano, ha partecipato a fine 2010 alla selezione per i sei posti del dottorato di ricerca in scienze ambientali banditi dall’ateneo. Dei cinque partecipanti alla selezione, tre hanno ottenuto anche una borsa di studio e altri due, tra cui Giuliani, si sono aggiudicati il dottorato senza borsa. E pare che anche l’altro vincitore non borsista fosse over 50, ma abbia poi rinunciato perché ha ottenuto un’altra borsa altrove.
Il dirigente sanitario, dovrebbe svolgere una ricerca sulla nidificazione del colombaccio continuando nel frattempo a percepire lo stipendio dall’azienda sanitaria. A chi lo critica perché farebbe il dottorato a spese della pubblica amministrazione Giuliani risponde che l’aspettativa è prevista dalla legge e che i dottarati sono “altamente qualificanti” e la pubblica amministrazione si giova così dell’aggiornamento frutto del dottorato del prorio dipendente.
Angelo Giuliani spiega anche di avere già un incarico a titolo gratuito all’interno dell’Università di Urbino – una docenza al corso di laurea di Tecnico del territorio – e che nell’ateneo altri ultra cinquantenni hanno incarichi e svolgono dottorati. Al giudice amministraivo l’ardua sentenza.
trovo abbastanza sconvolgente che sorga un problema del genere e trovo addirittura vergognoso che un rettore ponga un veto alla partecipazione per soli limiti di età.
Credo il TAR non possa che ammattere il povero 56 enne (vecchio?) al dottorato.
Trovo che se i giovani non sono sufficientemente preparati allora è bene che ripassino quando lo saranno.
Ma con quale diritto il rettore ostacola ad una persona la partecipazione ad una attività regolarmente vinta? Io francamente se fossi nel 56 enne una volta vinto al TAR chiederei anche un risarcimento danni al magnifico rettore.
Ma va tutto così. L’Italia è in mano a queste persone con queste mentalità. Trovo alquanto meritorio che una persona di 56 anni si presenti ad un esame di dottorato e gli faccio i miei complimenti per averlo superato e per essere più preparato di tanti giovani.
Spero che il TAR condanni nel merito il magnifico rettore
roberto
Il problema è che la persona in questione non ha neanche un titolo di laurea in scienze! Il blocco non è per l’età, ma perché (e questo viene spiegato in alcuni articoli, e taciuto invece in altri) c’era un parere negatvio sull’esame del candidato. Inoltre non mi sembra lècito che una persona possa usare i soldi pubblici (dipendente Asur) per togliersi sfizi personali… visto che finito il dottorato andrebbe in pensione e quindi non sarebbe neanche utile come “dipendente qualificato”, Conosco la situazione e vedo centinaia di giovani molto capaci che non riescono ad avere neanche queste minime opportunità di formazione…
Credo che se un non ha i requisiti non dovrebbe essere nemmeno ammesso al concorso. Se ha i requisiti e lo vince gli si può dire solo bravo.
Ovviamente non conosco la questione ma io disquisisco solo sul principio che costituzionalmente garantisce l’accesso ai gradi più alti per i capaci e meritevoli e nulla dice circa l’età. Chi dice il contrario non ha mai letto la Costituzione italiana che fino a prova contraria costituisce le fondamenta del nostro vivere.
Se si parla di legittimità forse bisognerebbe, e io non ho titolo per affermare nulla al riguardo perchè dove lavoro le regole sono diverse, capire se nel contratto di lavoro in questione ci sono queste possibilità, se ci sono allora è perfettamente legittimo.
Io penso solo una cosa che prima di tutto ci sono le regole e poi da queste discendono i vari diritti.
L’età mi dispiace ma nei bandi di dottorato, così come il lavoro che uno fa, non rientra nei criteri di esclusione. Se si dice qualcosa di diverso allora sì che andiamo oltre le leggi e si fa loro dire quel che si vuole per proprio tornaconto personale.
I giovani devono capire che se meritano allora vincono i concorsi se no ciccia ……… solo l’età non è un pre-requisito.
Le centinaia di giovani preparati forse non lo sono abbastanza visto che nella stessa graduatoria sembra ci sia un altro 50 enne.
Spero che Giuliani vinca il ricorso perchè si tratta di difendere sì un principio di legalità che a mio sommesso parere sarebbe violato in altro modo.
Scusate ma io sapevo che a livello europeo nei concorsi,ma anche nell’ accesso ad un posto di lavoro non si possono creare discriminazioni per l’età.L’ Italia ha recepito questa direttiva.Potrebbe essere uno spunto per giudicare non validi tutti quei concorsi, o assunzioni che pongono limiti di età nelle selezioni.