Tutti le leggono o le conoscono, molti le ritengono utili e alcuni invece pensano che siano forvianti. Le classifiche universitarie, specie in questo periodo in cui diverse voci si sono levate contro alcuni metodi e parametri di valutazione, non hanno certo vita facile, ma quest’ultima made in Usa a dir la verità è decisamente più curiosa e a tratti anche più stimolante dei classici ranking.
Stavolta il prestigio infatti non è il metro di giudizio principale. Quali sono le università, i college più “cool“? In questa ennesima classifica infatti c’è spazio anche per atenei minori, più piccoli o più periferici, che si distinguono per alcune particolarità che attraggono gli studenti.
Fra le varie, il college sperduto nei boschi nel Maine, nel Nord degli States, è il Colby College, che rivela una certa notorietà per quel che riguarda le arti liberali, e soprattutto per i costi contenuti, qualità che hanno portato la rivista Newsweek a proporne la promozione a “nuova università dell’Ivy League”.
Parametri ancora diversi quelli Trinity College di Hartford, in Connecticut, nel quale ad attirare matricole sarebbero soprattutto le studentesse, note, si dice, per la loro bellezza. Caratteristiche più “nobili” quelle invece del piccolo Case Western Reserve University di Cleveland, in Ohio, che sta guadagnando terreno per i suoi corsi di ingegneria e biomedicina, ben valutati dai suoi studenti, oltre che per l’infrastruttura di rete proprietaria a fibra ottica disponibile in tutto il campus.
Ancora qualità estetiche si riscontrano alla Pepperdine University, formata da una serie di campus californiani con sede centrale a Malibu. A spiccare sono, oltre all’orientamento evangelico del corpo docente, la bellezza e dei paesaggi che circondano il college, davvero “cool”.
Guardando poi agli istituti in periferia, a suscitare un certo clamore è il Macalester di Saint Paul, nel Minnesota. Si tratta di una struttura modesta, con una forte tradizione umanistica, i cui studenti si dicono profondamente soddisfatti dello stile di vita all’interno del campus. Tanto che la “Princeton Review”, già nel 2007, l’aveva considerata come tra i migliori college.