Arrivano le prime novità dal ministero dell’Università e della Ricerca sugli alloggi e le residenze universitarie. Ad annunciarlo è il decreto 27 del 7 febbraio pubblicato in Gazzetta nei giorni scorsi.
Oltre a stabilire alcune novità riguardanti le modalità di erogazione dei finanziamenti e la gestione informatica delle richieste di cofinanziamento relative agli interventi per gli alloggi attraverso provvedimenti correlati, il decreto mira soprattutto a stabilire le disposizioni, i criteri ambientali e l’organizzazione delle residenze per studenti.
Tra i principi fondamentali quello di creare strutture che agevolino gli studenti nella frequenza universitaria, dunque posizionati in luoghi strategici e funzionali allo spostamento con i mezzi pubblici, ma anche inseriti in contesti che facilitino l’integrazione socio-culturale dei giovani.
Dal punto di vista dei requisiti ambientali, il decreto prevede che vengano considerati principi di salvaguardia ambientale pur in assenza di indicazioni negli strumenti urbanistici e nei regolamenti edilizi. In primo piano anche l’utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, sostenibili e orientati nell’ottica del riciclo e del riutilizzo, tenendo conto del risparmio energetico e ricorrendo a fonti rinnovabili.
Gli alloggi dovranno inoltre essere formati da alcuni spazi “minimi”, delle vere e proprie aree funzionali che comprendano un’area residenza, area servizi culturali e didattici (studio, lettura, riunioni), area servizi ricreativi, e servizi di tipo amministrativo a supporto.