In quel piazzale dell’Università di Roma Tor Vergata, all’ombra della croce alta 40 metri sistemata apposta per l’occasione, papa Giovanni Paolo II arringava la folla di giovani accorsi da tutto il mondo per la Giornata mondiale della gioventù. Era il 2000, anno giubilare, e ieri, a distanza di undici anni, quella stessa piazza è stata intitolata al beato Giovanni Paolo II, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni, della chiesa cattolica e dell’ateneo.
Quella piazza del campus universitario invasa nel 2000 da due milioni di ragazze e ragazzi d’ora in poi porterà il nome di un pontefice che ha caratterizzato il suo pontificato proprio per il rapporto speciale con i giovani. Dopo il saluto del rettore di Tor Vergata Renato Lauro, sono intervenuti la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il sottosegretario Gianni Letta. Quest’ultimo ha tenuto proprio a sottolineare la straordinaria attrattiva esercitata da papa Wojtyla sui giovani e ha ricordato l’atmosfera che si era creata negli spazi dell’ateneo romano per il Giubileo dei giovani del 2000 (nel video che segue il ricordo della giornata).
Sull’ateneo e sul territorio in cui si trova si è invece soffermato il primo cittadino della Capitale, spiegando di voler fare di quella parte di periferia romana “il terreno di sperimentazione per i giovani” all’insegna dei valori racchiusi nella figura del papa polacco. Renata Polverini ha rilevato il “miracolo” avvenuto con la beatificazione di Giovanni Paolo II: “La città, il Paese e il mondo – ha detto – si sono mossi con silenzio e devozione per il papa che hanno tanto amato: attraverso di lui ci siamo riavvicinati alla chiesa“.
Alla cerimonia hanno preso parte anche l’arcivescovo di Cracovia, cardinale Stanislao Dziwisz, grande amico di Karol Wojtyla, e il cardinale Agostino Vallini, vicario generale di papa Benedetto XVI per la Diocesi di Roma. Dziwisz ha incontrato Woytila da studente all’Università cattolica di Lublino, dove il futuro beato insegnava, e oggi lo ricorda come “un giovane professore molto preparato”. Alla veglia di sabato scorso al Circo Massimo l’arcivescovo di Cracovia ha raccontato che il professor Wojtyla teneva lezioni molto interessanti e si recava nella cappella dell’ateneo polacco ad ogni intervallo.
“Una immagine toccante per noi studenti, l’immagine di questo giovane sacerdote così preso dal Signore” ha detto Dziwisz. Ed è evidente che la stesso legame resta vivo anche per tanti studenti di oggi. Basta pensare alle decine di giovani provenienti proprio dall’Università di Lublino che che hanno dormito avvolti in teli di plastica a ridosso delle transenne per essere in prima fila il primo maggio alla beatificazione del papa prof.
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