Sabato scorso sono scesi in piazza, per dire basta. Per rivendicare il diritto al lavoro e al futuro delle nuove generazioni, appese al filo della precarietà o addirittura espulse dal mondo del lavoro. E la statistica sembra confermare le difficoltà dei giovani lavoratori, in Italia ma non solo. A dirlo sono le cifre dell’analisi condotta da DataGiovani, gruppo di ricerca di Padova che studia la realtà giovanile italiana, sulla base dei dati Eurostat relativi alla disoccupazione tra i cittadini di età compresa tra i 15 e i 24 anni.
Nella classifica delle 315 regioni europee sono solo 4 le italiane a piazzarsi nella metà alta della classifica, tutte le altre viaggiano sotto la media. Il paradiso dei giovani lavoratori del Vecchio Continente sembra materializzarsi in Olanda e Germania, mentre Francia e Spagna se la passano addirittura peggio di noi. Così, se nel Bengodi olandese di Zeeland solo 4 giovani su 100 sono senza lavoro (dati del 2009) e la percentuale è addirittura diminuita rispetto al 2007, in Italia questa è la sorte di 1 giovane ogni 4 (25,4 per cento), con un incremento del 5 per cento. Un risultato peggiore rispetto al dato medio europeo, che vede il tasso di disoccupazione giovanile al 19,9 per cento (+4,4 sul 2007).
Andando oltre il dato medio nazionale, si segnalano naturalmente forti differenze tra una regione e l’altra, con picchi negativi nel Sud Italia, tradizionalmente avaro di opportunità per lavoratori giovani e meno giovani, con tassi di disoccupazione anche doppi rispetto ad alcune regioni del Nord. Se dunque Trentino Alto Adige, Liguria, Veneto e Toscana si posizionano nella metà alta della classifica, piazzandosi tra l’80esima e la 153esima posizione, un terzo delle regioni italiane sono nella lista “bad” (sotto la 250esima posizione), avendo registrato contemporaneamente alti tassi di disoccupazione giovanile nel 2009 e variazioni sul 2007 più pesanti della media europea.
Si tratta di Marche, Sicilia, Piemonte, Lazio, Campania, Basilicata e Sardegna, che guadagna purtroppo la maglia nera tra le italiane con la posizione 309 su un totale di 315 regioni e precipita nella “bottom ten”, in compagnia di 7 regioni spagnole. Ben altre le prospettive dei giovani in Germania e Olanda, che conquistano la top ten rispettivamente con 4 e 3 regioni.