Anche gli studenti universitari di Kabul si sono mobilitati per protestare contro la notizia, giunta dagli Stati Uniti, della copia del Corano data alle fiamme in Florida. Il pastore cristiano Terry Jones in occasione dell’attentato alle Torri Gemelle ha proposto di bruciare copie del libro sacro dell’Islam e un altro pastore, Wayne Sapp, il 21 marzo lo ha fatto scatenando episodi di protesta in Afghanistan.
Centinaia di studenti si sono dati appuntamento nell’ateneo della capitale manifestando contro gli Stati Uniti e i Paesi occidentali loro alleati. Le forze dell’ordine hanno risposto alla protesta, decisa ma civile, con il dispiegamento di un gran numero di agenti che controlla i documenti di coloro che chiedono di accedere negli spazi dell’università, in modo da evitare che possano entrare malintenzionati.
La vicenda segue di pochi giorni l’attacco alla Missione Onu di assistenza in Afghanistan (Unama) a Mazara-i-Sharif, nel Nord del Paese. Undici persone, sette delle quali non afghane hanno perso la vita a seguito dell’attacco dei manifestanti. Una delegazione delle Nazioni unite ha incontrato il presidente Hamid Karzai che ha reso conto dell’inchiesta aperta a seguito delle violenze che hanno causato le 11 vittime.
Le proteste si stanno estendendo anche in altri centri del Paese, dalle province di Kandahar ed Herat alla provincia occidentale di Farah. La notte scorsa ad aggiungeri alle tensioni in corso è giunto un attentato che ha coinvolto l’aereoporto di Jalalabad, nella provincia di Nangahar. Le forze occidentali parlano di almeno sette morti civili tra le fila degli attentatori, mentre i talebani rivendicano l’attentato e spiegano che oltre ai tre attentatori morti ci sarebbero vittime “straniere” nascoste dalle forze della coalizione.