Borse di studio, in Piemonte nuovi criteri: ora serve la media del 25
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Piemonte, nuovi criteri per ottenere le borse di studio: occorrerà anche la media del 25. Ed è polemica

da | Giu 2012 | News | 0 commenti

Dal prossimo anno accademico nelle università piemontesi, oltre al numero di esami sostenuti, sarà necessario conseguire pure una media di 25/30 per ottenere le borse di studio. Si tratta dei nuovi criteri inseriti nei bandi per l’erogazione dei sussidi e presentati qualche giorno fa dalla Regione Piemonte.
Una novità che non piace né agli atenei né agli studenti, nonostante l’obiettivo sia, “anche a fronte di una riduzione degli stanziamenti regionali e statali, di valorizzare il più possibile – spiega l’assessore regionale ai Rapporti con l’università, Elena Maccanti – il merito, contenendo il fenomeno della dispersione”.

Gli atenei piemontesi hanno bocciato questi nuovi parametri, ritenendoli inadeguati e “non rispondenti ai criteri meritocratici”. Sulla stessa linea d’onda pure gli Studenti Indipendenti, secondo i quali queste restrizioni sarebbero fonte solamente di discriminazioni, “innanzitutto – spiegano – in base alle facoltà, per esempio, tutte le facoltà di Ingegneria, dove più di uno studente su 4 studia grazie alla borsa di studio, la media dei voti è inferiore al 25, e nei confronti delle fasce meno abbienti”.
I nuovi criteri prevedono pure che il valore dei servizi forniti da Edisu siano aumentati, in maniera tale da adeguarsi ai valori reali di mercato. Oltretutto, per evitare una dispersione delle borse di studio, la prima rata è scesa dal 50 al 25 per cento dell’importo. Il resto è erogato nel novembre dell’anno successivo, ma solo se rispettati i requisiti di merito. Infine, per chi si laurea entro la fine di luglio è previsto come sempre un premio.
A tutte queste novità, se ne aggiunge un’altra, che tiene conto della specificità dell’Università del Piemonte orientale. I ragazzi che la frequentano, infatti, risiedono perlopiù vicino alle sedi dell’ateneo, ragione per cui si è voluto tenere in considerazione la “discrepanza tra l’importo delle tasse pagate e dei reali servizi di cui gli studenti beneficiano”. Nell’impossibilità di prevedere due bandi separati, si è pensato bene di maggiorare le borse di studio destinate al Piemonte orientale del 10 per cento.
Il nuovo criterio, per cui dal 2012/2013 le borse di studio in Piemonte saranno erogate solo con una media del 25, fa subito sorgere un interrogativo: è giusto o no che in futuro questo provvedimento sia esteso pure alle altre regioni d’Italia?

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