La “roulette” dei test di ingresso alle facoltà di Medicina è ormai un ostacolo ben noto agli aspiranti medici, dentisti e non solo. Ben più nota, sebbene meno sperimentata, è per gli studenti italiani aspiranti dentisti che ogni anno si recano nei Paesi dell’est per conseguire un titolo equivalente nella comunità europea.
Tra gli ultimi entrati nell’Ue e meta principale degli studenti è la Romania, in cui per accedere alla facoltà di Odontoiatria non è necessario svolgere rigidi quiz di ingresso con accesso programmato, ma piuttosto dei test autovalutativi basati su conoscenze minime.
Se diventare dentista in Romania sembrerebbe una passeggiata, al contrario qualche ostacolo, seppur minore, c’è, ed il più evidente è la prova della lingua. Per accedere a tutti corsi di laurea è infatti obbligatorio sostenere un corso preparatorio di lingua romena organizzato dall’ateneo, che prevede un esame finale nella facoltà di lingue, un test che per quasi la metà degli aspiranti dentisti rappresenta lo sbarramento alla frequenza.
Per quanto riguarda le spese da sostenere poi ci sono buone agevolazioni, considerando che nella principale università di Bucarest il corso di odontoiatria della durata di 6 anni, con frequenza obbligatoria, è di 3 mila euro l’anno, e anche le spese di affitto non sono particolarmente alte. La facilitazione per l’ingresso all’università però non è l’unico motivo che spinge sempre più ragazzi italiani a fare le valige.
Tra le note positive figurano infatti le prospettive lavorative e la formazione sul campo. In Romania ci sono leggi infatti che permettono agli studenti di svolgere più pratica e tirocinio, periodo che può essere svolto anche presso strutture pubbliche. Oltre a ciò, dopo il termine di tutti gli esami del terzo anno, lo studente può conseguire un attestato che permette di lavorare presso studi privati come assistente dentista.
Il riconoscimento del titolo infine può sembrare un passo a volte scontato, essendo la Romania un Paese che fa parte dell’Unione europea, secondo quanto riportato infatti dal presidente nazionale della Commissione dell’Albo degli Odontoiatri (Cao) Giuseppe Renzo, “Il ministero della Salute, che e’ l’organo deputato al riconoscimento del titolo esegue un’attenta verifica, che tiene conto di alcuni parametri, tra cui: la presentazione del percorso formativo, il piano di studi, la conoscenza della lingua. Insomma, il percorso formativo e le metodologie devono essere verificabili e trasparenti”.
COME SI SPIEGA CHE STATISTICAMENTE, I NEO-ISCRITTI ALL’ALBO DEGLI ODONTOIATRI ITALIANI( CASERTA),LAUREATOSI NELLE FACOLTA’ ITALIANE ( NAPOLI)SUPERANO L’ETA’ DI 40 -45 ANNI? COME SI SPIEGA CHE NON ARTICOLANO LA GRAMMATICA ITALIANA?
Gli odontoiatri e gli studenti di odontoiatria (nonchè i pazienti quali ultimi fruitori della professione) hanno il diritto di essere tutelati da questa ORDA di concorrenti che provengono dall’estero studiando “non si sa cosa non si sa dove”. Anni fa la “mannaia” dei ricorsisti, oggi quella degli studenti extracomunitari. Chi supera degnamente e meritevolmente il test gettando le basi per un percorso regolare molto probabilmente è l’unico soggetto che paga le spese di un sistema allo scatafascio.Se esiste il numero programmato, andrebbe rispettato evitando l’elusione dell’ostacolo.
Riporto per completezza la mia esperienza: io e mia sorella (11 anni di età di differenza) entrambe abbiamo superato meritevolmente il concorso in due atenei diversi. P.S. non siamo figlie d’arte per i mal pensanti che nn fanno altro che appellarsi alle irregolarità e scorrettezze nella conduzione del concorso. Il segreto probabilmente non sta nè nel versamento di cifre milionarie(mio padre altrimenti sarebbe da un pezzo in bancarotta) nè in chissà quali scambi di favori. Probabilmente gli unici ingredienti segreti sono: un buon Q.I., una buona base gettata alle scuole superiori e tanta voglia di studiare per preparare i test …
basta mettere in scena la favola della volpe con l’uva.
cara francesca,
non condivido assolutamente il tuo commento in quanto è basato su argomentazioni vittimistiche e con riferimenti a differenze burocratiche.
con dispiacere non ho potuto leggere riferimenti meritocratici, presi magari da statistiche o documentazioni: la preparazione delle università rumene da agli studenti quello che voi avete solo negli ultimi anni: tanta pratica.
le tue affermazioni sulla preparazione spero non siano il frutto dei pregiudizi della nostra epoca, dato che oggi la romania in campo odontoiatrico è considerata come il brasile per la chirurgia plastica.. il meglio! vorrei aggiungere che, come diceva mio padre, hai fatto il tuo dovere passando il test, è un tuo merito averlo fatto.. sicuramente non è un demerito di altri; inoltre le differenze economiche esistono da quando esiste il mondo, e non sarai tu a sottolinearle visto la romania costa meno che studiare al politecnico di milano.
Cara Francesca i pazienti devono essere tutelati di quelli con una mentalità come la tua.Ti devi togliere dalla mente idea che sei un odontoiatra e perciò i pazienti si devono chinare davanti a te ,e considerarti una privilegiata,che deve ostentare qualche ferrari,altrimenti ci si resta sdentati.Parecchi come te chiuderanno i battenti,perché i pazienti saranno curati da quelli orde come li chiami te,che in un settimana con 300 euro di volo e affitto si restaurano le ambe arcade ,con le spese che tu nemmeno immagini esempio: una protesi mobile acrilica 150 euro,una protesi mobile scheletrata 300 euro,una capsula in porcellana 80-100-120 euro,perciò tutto sommato fai conto quanto risparmiano quei poveracci,in fuga da quelli come te, che per li stessi servizi pretendono 10 volte di più.
Ciao,studio infermieristica,ma il mio sogno è diventare odontoiatra.qualcuno mi sa dare informazioni su questa università in romania? grazie 🙂