Prima il lavoro e poi la passione civile. È ciò che sembra aver pensato il cantante Billy Bragg che, dopo la sua performance a Glasgow, venerdì 18 febbraio, ha deciso di raggiungere gli studenti dell’ateneo locale per unirsi all’occupazione in corso. Un gesto di sostegno un gesto di sostegno alle manifestazioni di protesta contro il piano che prevede tagli ai corsi universitari e la fusione di alcune strutture ed esami. Sul suo sito web il cantante ha scritto di aver portato ai ragazzi della birra e di essere stato con loro a chiacchierare e discutere dei problemi legati ai tagli fin dopo mezzanotte.
L’università scozzese è attualmente alla ricerca di strategie per affrontare un deficit di finanziamento di 20 milioni di sterline nei prossimi tre anni. I critici hanno accusato il management degli atenei di voler cercare di ristrutturare l’Ente università per fare soldi a scapito della qualità accademica. Dall’altra parte l’università lo ritiene necessario al fine di trovare una soluzione a “pressioni finanziarie senza precedenti”.
Bragg ha dichiarato in un’intervista al sito web della Bbc Scotland che gli studenti dell’Università di Glasgow non stanno manifestando solamente contro i tagli, ma anche “contro il programma che cerca di introdurre il mercato libero nel sistema educativo a danno di persone che vogliono studiare materie umanistiche”. L’episodio ricorda le manifestazioni di solidarietà da parte di uomini dello spettacolo e della cultura agli studenti e ricercatori italiani saliti sui tetti per protesta nei mesi scorsi.
“Per riempire l’istruzione superiore solo di materie come business, stiamo soffocando quegli stimoli creativi che hanno salvato l’economia nel passato”, ha aggiunto il cantante, che ha poi raccontato agli studenti di aver partecipato a una resistenza simile nel 1980. Bragg ha concluso dicendo che questa generazione, facendo sentire la sua voce e lottando per ciò che conta, dimostra un grosso potenziale che persone come lui avevano aspettato a lungo prima di esprimere.