Dopo sei mesi di stop finalmente gli studenti nigeriani potranno tornare in aula. Stanno riaprendo in questi giorni, infatti, le università del Paese, dopo sei mesi di sciopero generale di tutto il personale che protestava contro le pessime condizioni di vita e di lavoro.
Gli scioperi, in alcune delle università statali del paese, avevano condotto gli organismi di regolamentazione dell’istruzione ad imporre il divieto di ammettere gli studenti per la sessione di febbraio dell’Anno accademico perché non avevano concluso le attività del precedente.
Le università finanziate dal governo centrale e quelle di proprietà di investitori privati si erano mosse l’anno scorso per implementare un protocollo concordato a livello nazionale per migliorare la retribuzione del personale e le condizioni di lavoro. Ma la maggioranza dei governi statali, in particolare nel sud della Nigeria, hanno dichiarato di non poter onorare il protocollo d’intesa a causa di vincoli finanziari.
Come risultato il personale docente e non docente ha intrapreso l’azione collettiva e i campus sono rimasti chiusi per sei mesi. Vari governi regionali hanno tentato di reprimere gli scioperi da fomentando le associazioni degli studenti contro i scioperanti, ma senza successo.
Secondo fonti attendibili, il presidente ha accettato di aumentare i fondi stanziati per le varie università, al fine di attuare un accordo con il personale. Pare che proprio questa decisione abbia sbloccato la situazione consentendo la ripresa delle lezioni in quasi tutti i campus del Paese.
Ora rappresentanti delle federazioni e del governo stanno studiando un programma accademico modificato per consentire agli atenei di recuperare il tempo perso.
Grande soddisfazione da parte degli scioperanti che tuttavia guardano ancora con diffidenza al provvedimento. Ma anche i Governi delle regioni e gli stessi studenti hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo. L’Università nigeriana riparte.