Una nuova università ad Haiti per per portare il Paese fuori dalla devastazione causata dal sisma che poco più di un anno fa ha provocato oltre 200mila vittime, mettendo in ginocchio lo Stato caraibico. Nell’emergenza umanitaria ed economica quella dell’istruzione è una leva fondamentale per risollevare le sorti del Paese: lo sa bene l’Unesco, che immediatamente dopo il sisma ha inviato un suo team sull’isola promettendo di salvare il sistema della cultura.
Dodici mesi dopo il terremoto, ci pensa la vicina Repubblica Dominicana a presentare un progetto di solidarietà per un nuovo centro di alta formazione ad Haiti. Nei giorni scorsi infatti il presidente Leonel Fernández ha annunciato i dettagli di un piano da 30 milioni di dollari per l’edificazione di un nuovo ateneo a Limonade nell’area di Cap-Haitien, a nord della capitale, completamente finanziato dal governo e della comunità economica dominicana. I lavori, iniziati 5 mesi fa, dovrebbero concludersi entro il 12 gennaio del 2012, in occasione del secondo anniversario della tragedia che ha funestato l’isola.
Come illustrato nei modellini presentati alla stampa, non si tratterà di un polo di secondo ordine: il nuovo campus di Haiti, progettato dall’architetto Milka Garrett, potrà accogliere 10mila studenti. Numerosi edifici su tre piani, per 300mila metri quadrati di superficie totale, ospiteranno 78 aule, una biblioteca, sale conferenze, laboratori e infrastrutture tecnologiche all’avanguardia.
E se nel Paese prima del terremoto proliferavano gli atenei privati, la nuova università che il governo Dominicano costruirà per Haiti sarà pubblica e anche la sua collocazione, esterna alla capitale Port-au-Prince dove si concentrano i principali centri di istruzione, ha l’intento di rendere l’alta formazione (e le sue ricadute in termini di sviluppo) accessibile a tutto il Paese.
Il centro, infatti, farà parte di un più ampio network che raccoglie le università pubbliche haitiane, nell’ambito del quale si prospetta l’attivazione di corsi interateneo, con una maggiore distribuzione delle opportunità formative in tutto lo Stato. Nella gara di solidarietà globale per salvare Haiti dalla devastazione, quella dei “vicini” dominicani rappresenta una leva per rilanciare istruzione e futuro per tutti.