Il ministero dell’Educazione di Taiwan ha pubblicato la scorsa settimana delle linee guida che proibiscono agli studenti cinesi di iscriversi a dipartimenti universitari legati alla sicurezza nazionale. Tra queste sono incluse le accademie militari e di polizia.
Le linee guida escludono i giovani cinesi anche da studi legati al concetto di segreto nazionale, come quelli sulla madrepatria, quelli sui “water territories”, controllo e prevenzione delle catastrofi, informazioni legate alla diplomazia a Taiwan, progetti, azioni e tecnologie militari. Studi connessi a scienze come l’astronautica e l’aeronautica, medicina e bioetica.
Le scuole che continueranno ad ammettere studenti cinesi dovranno stabilire meccanismi di sicurezza e strategie per salvaguardare informazioni confidenziali e tecnologie avanzate.
Il quotidiano Focus Taiwan ha anche rivelato che sono invece circa un migliaio gli studenti taiwanesi che potranno ottenere la doppia laurea in Cina quest’anno: per la prima volta il governo cinese ha approvato un programma grazie al quale le lauree cinesi conferite agli studenti taiwanesi saranno automaticamente riconosciute dal governo. Il cosiddetto Dual diploma programme permette agli studenti della parte taiwanese di Taiwan di avere una laurea riconosciuta in entrambi gli stati.
Insomma, mentre Taiwan penalizza gli studenti cinesi la Cina offre un’opportunità ai dirimpettai taiwanesi. Ma le novità nel sistema dell’istruzione di Taiwan non finiscono qui: la scorsa settimana il presidente dello Stato Ma Ying-Jeou ha dichiarato in un discorso pubblico l’intenzione di voler trasformare Taiwan in un “higher education hub” per studenti di tutto il mondo.
Gli atenei taiwanesi, infatti, stanno soffrendo a causa della continua diminuzione del numero di iscritti dovuta a ragioni demografiche: “Il settore dell’istruzione non porta al paese solo un guadagno economico ma contribuisce ad aumentare il suo potere e la sua influenza nel mondo”, ha concluso e motivato il presidente.