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Londra, nuove proteste e tagli alle ammissioni

da | Gen 2011 | News | 0 commenti

Dopo i feroci scontri nelle piazze di Londra, si è concluso senza particolari agitazioni l’anno per gli studenti inglesi, tuttavia il rientro nella aule previsto questa settimana, vede protagoniste le dichiarazioni delle associazioni studentesche che annunciano nuove ondate di proteste contro la non curanza del governo rispetto al dissenso sulla riforma finanziaria. Entrambe le Camere del Parlamento britannico hanno infatti approvato misure che consentono tetti massimi alle tasse universitarie che toccheranno le 9000 sterline a partire dal 2012, cifre che oggi si attestano sui 3000-5000 sterline, allo stesso tempo sono passati provvedimenti che prevedono un taglio dell’80% per i fondi destinati all’insegnamento universitario.

Rimarranno invece invariate le misure di sostegno del Governo previste per la scienza, la tecnologia, la medicina e infermieristica, e per le “lingue di importanza strategica”. Rispetto alle borse di studio, saranno poi disponibili finanziamenti per coprire le spese universitarie che verranno restitute dagli studenti non prima di un reddito da lavoro superiore alle 21 mila sterline annue.

Un’altra notizia poco rassicurante per gli studenti universitari, ma soprattutto per le aspiranti matricole, è data poi dal Ministro per l’istruzione inglese David Willetts, il quale comunicando a fine Dicembre con l’Higher Education Funding Council, ha fatto presente che “Il Governo deve controllare le spese pubbliche controllando il numero di studenti.

Lo scorso anno circa 200 mila studenti inglesi non sono stati ammessi nelle università, e questo ha determinato l’intervento del Governo che ha predisposto 10 mila posti in più per far fronte al boom di domande per l’anno accademico 2010-2011. Tuttavia, Mr Willets, ha dichiarato che “l’aumento straordinario non verrà replicato“.

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