Vogliamo che la riforma si fermi, e lo chiediamo paralizzando le città e tutto il Paese per un giorno. Con queste parole le Associazioni universitarie stanno guidando in queste ore le proteste contro la riforma dell’Università. Mentre si svolge il voto finale per il ddl Gelmini alla Camera la mobilitazione nazionale di studenti e ricercatori prosegue in tutte le città italiane, fermando il traffico, occupando facoltà, bloccando lezioni ed esami. A Roma il centro storico è stato inaccessibile sin dalla mattinata, con speciali provvedimenti per Montecitorio per evitare i tentativi di irruzione che hanno distinto la protesta nella Capitale nella settimana scorsa.
Il corteo è partito dalla Sapienza di Roma con un migliaio di studenti fino ad arrivare alla sede dell’Aula, blindata e assediata dalle Forze dell’Ordine, una misura cautelativa che alcuni esponenti politici hanno richiesto di ridimensionare per il “carattere pacifico della protesta”.
Occupate invece, anche se per poco tempo, le principali stazioni ferroviarie a Milano da un gruppo di studenti che si è steso sui binari, staccandosi dal corte principale partito da Largo Cairoli verso il centro della città, episodio che ha creato alcune tensioni con le forze di polizia che hanno ostacolato gli studenti. Tentativi di occupazione anche a Brescia dove alcuni giovani hanno cercato di irrompere nel palazzo comunale ma sarebbero stati fermati, anche con la forza, dai poliziotti in tenuta antisommossa.
Continua invece l’occupazione dei luoghi simbolo della cultura a Palermo, dove gli studenti hanno occupato la Cattedrale in modo pacifico, così come a Bari dove gli studenti hanno appeso striscioni al teatro Petruzzelli.
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