La laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale è quella ideale per chi da piccolo giocava a realizzare, magari con le costruzioni, la propria città ideale.
Questo ramo delle discipline tecniche si occupa prima di tutto della gestione dello spazio al fine di migliorare le condizioni di vita della popolazione che lo abita. E a questo scopo progetta interventi su due diverse scale: quella urbana e quella territoriale.
L’obiettivo è ottenere uno sviluppo ordinato, che sia in linea con i bisogni della popolazione e le necessità delle attività economiche che insistono in una determinata area. Ma che, d’altra parte, sia sostenibile a livello ambientale e rispettoso della storia e delle specificità culturali e architettoniche urbane e del territorio.
Vista la vasta scala nonché la complessità degli interventi di questo tipo, la laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale ha un approccio multidisciplinare. Si studiano, infatti, tanto le discipline architettoniche e tecnico-ingegneristiche, quanto quelle giuridiche ed economiche.
Le caratteristiche dello studente tipo di questi percorsi sono una predisposizione per le materie scientifiche, abilità di disegno tecnico e capacità di pensiero strategico e di visione.
Laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale: le tipologie di corsi
Chi vuole intraprendere il percorso per ottenere una laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale dovrà prima di tutto iscriversi a uno dei corsi triennali della classe di Scienze della pianificazione territoriale, urbanistica, paesaggistica e ambientale (L-21).
A differenza dei corsi di laurea in Architettura, quelli della classe L-21 non prevedono la programmazione degli accessi a livello nazionale. Ciononostante, in diversi atenei vige il numero chiuso. Pertanto occorre superare comunque un test d’ammissione per potersi immatricolare.
Per conseguire una laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale di secondo livello, invece, si può scegliere uno dei corsi afferenti alle classi magistrali di:
- Architettura del paesaggio (LM-3);
- Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale (LM-48).
I percorsi della classe di Architettura del paesaggio (LM-3) si focalizzano principalmente sulla pianificazione, progettazione e gestione dei processi di trasformazione del paesaggio nelle sue componenti naturali e antropiche.
Quelli della classe di Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale (LM-48), invece, si concentrano soprattutto sulla progettazione urbana e la pianificazione dello sviluppo territoriale e ambientale.
I corsi di laurea magistrale sono per lo più ad accesso libero.
Laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale: cosa si studia
L’itinerario didattico dei corsi di laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale si fonda su un nucleo di discipline scientifiche di base che abbracciano l’ambito matematico-statistico, fisico, e informatico. In particolare, sono incluse materie quali:
- Fisica applicata (a beni culturali, ambientali, biologia e medicina);
- Informatica;
- Geometria;
- Analisi matematica;
- Probabilità e statistica matematica;
- Statistica;
- Analisi numerica;
- Statistica economica;
- Statistica sociale.
Tra gli insegnamenti principali ci sono poi quelli relativi alle discipline di ambito ecologico come:
- Agronomia e coltivazioni erbacee;
- Arboricoltura generale e coltivazioni arboree;
- Genetica agraria;
- Costruzioni rurali e territorio agroforestale;
- Pedologia;
- Zootecnica generale e miglioramento genetico;
- Botanica ambientale e applicata;
- Ecologia.
Allo studio di queste materie si accompagna quello di discipline dell’area geografica e geologica quali:
- Geologia stratigrafica e sedimentologica;
- Geografia fisica e geomorfologia;
- Discipline demoetnoantropologiche;
- Geografia economico‐politica.
Gli esami fondamentali comprendono, inoltre, quelli relativi alle discipline della rappresentazione afferenti ai settori scientifico-disciplinari di Topografia e cartografia e Disegno.
Le discipline specialistiche
Gli insegnamenti specialistici dell’area di architettura e ingegneria urbana, del territorio, dell’ambiente e del paesaggio includono, invece, materie come:
- Assestamento forestale e selvicoltura;
- Idraulica agraria e sistemazioni idraulico‐forestali;
- Costruzioni rurali e territorio agroforestale;
- Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia;
- Ingegneria sanitaria ‐ ambientale;
- Composizione architettonica e urbana;
- Architettura del paesaggio;
- Tecnica e pianificazione urbanistica;
- Urbanistica;
- Estimo.
Di altrettanta importanza è l’approfondimento di materie relative ai sistemi stradali, ferroviari e aeroportuali e ai trasporti in generale.
I piani di studio danno spazio anche a esami di ambito giuridico, economico, politologico e sociologico. Tra essi ci sono ad esempio:
- Economia ed estimo rurale;
- Istituzioni di diritto pubblico;
- Diritto amministrativo;
- Diritto dell’Unione Europea;
- Economia politica;
- Politica economica;
- Economia applicata;
- Scienza politica;
- Sociologia dell’ambiente e del territorio.
La formazione degli studenti prevede, inoltre, attività finalizzate all’acquisizione di adeguate competenze di lingua inglese.
La didattica è erogata attraverso una combinazione di lezioni frontali, esercitazioni e laboratori di progettazione.
I corsi di laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale comprendono anche un periodo di stage o tirocinio da effettuare presso enti o aziende convenzionati con gli atenei.
Gli sbocchi professionali
Coloro che hanno ottenuto una laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale hanno prospettive professionali differenti a seconda del titolo conseguito.
Con la laurea triennale della classe L-21 ci si potrà occupare di analisi delle strutture urbane, territoriali e ambientali nell’ambito di amministrazioni pubbliche, istituzioni e imprese. In particolare, si potrà collaborare all’elaborazione di atti di pianificazione, programmazione, gestione e valutazione. Inoltre, si potrà contribuire alla definizione di strategie per il recupero, la valorizzazione e la trasformazione delle città, del territorio e dell’ambiente.
Con la laurea magistrale della classe LM-3 sarà possibile lavorare con le seguenti mansioni:
- progettazione di parchi, giardini e spazi verdi;
- conservazione, restauro e riqualificazione di parchi, giardini e paesaggi storici;
- pianificazione paesaggistica;
- riqualificazione del paesaggio (anche di aree degradate);
- inserimento paesaggistico di reti infrastrutturali;
- analisi e valutazione paesistica e studi d’impatto ambientale.
I contesti in cui si potranno svolgere queste funzioni sono in primo luogo istituzioni ed enti pubblici e privati che si occupano di trasformazione e conservazione del paesaggio. Tuttavia, si può lavorare anche per società di progettazione.
I laureati della classe LM-48, invece, si dedicheranno ad attività di costruzione e gestione di strumenti di governo del territorio. Potranno essere assunti da istituzioni, enti pubblici e privati o organizzazioni del terzo settore che operano per la trasformazione urbana, territoriale e ambientale. In particolare, potranno svolgere funzioni di:
- progettazione, pianificazione e assistenza alla definizione di politiche inerenti alla trasformazione e alla riqualificazione delle città, del territorio e dell’ambiente;
- coordinamento e gestione della valutazione di progetti, programmi, piani e politiche urbane, territoriali e ambientali;
- gestione dei processi di messa in pratica delle azioni di governo e delle relative forme di comunicazione.
La libera professione
Con la laurea in Pianificazione urbanistica e territoriale si può esercitare la libera professione. Per farlo occorre prima superare l’esame di Stato per l’abilitazione professionale. In seguito è possibile iscriversi all’albo dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
Con la laurea triennale si è ammessi alla sezione B dell’albo settore Pianificazione territoriale con la qualifica di Pianificatore junior. La laurea magistrale consente, invece, di iscriversi alla sezione A nei settori Pianificazione territoriale (per la classe LM-48) o Paesaggistica (per la classe LM-3).
Ora è disponibile anche presso l’Università di Padova.
laurea inutile e senza nessun sbocco lavorativo..non valido per quasi la totalità dei concorsi pubblici….dove viene richiesta la laurea di architetto..ne sono sicuro perchè ho un figlio che oltre alla triennale ha fatto anche la magistrale…e per fare architettura è stato detto di fare il test per il numero chiuso…
Signore Cesare le sue affermazioni non sono corrette. Il Pianificatore è un Architetto specializzato nel settore della redazione di piani e progetti urbanistici e territoriali. Il Pianificatore ha accesso ai concorsi pubblici banditi per la ricerca di personale in qualità di Architetto e/o Ingegnere Civile, in quanto il titolo di Pianificatore è equipollente al titolo di Architetto (si precisa che la professione resta unica e cioè “Architetto”, mentre il “settore” Pianificatore indica le competenze maggiormente caratterizzanti la professione, quindi il Pianificatore è un Architetto) e al titolo di Ingegnere Civile. Per esercitare la professione è necessario superare l’esame di Stato presso le Università di Architettura ed essere iscritti all’Ordine degli Architetti della Provincia di residenza.
Mi spiace, al di la delle sentenze alla italiana che cambiano continuamente, al di la che uno possa fregiarsi del titolo o meno, si è ben lontano da essere architetti. Prova ne è che la richiesta all’estero di architetti italiani con laurea magistrale, è risicata all’osso, a differenza di quanto invece succede con gli ingegneri con laurea magistrale. Ciò detto, quel titolo di Pianificatore, viene sopravvalutato e vantato da alcuni che riescono ad intrallazzano nelle amministrazioni pubbliche al posto degli architetti con laurea magistrale, che magari come tanti non hanno fatto nessun percorso nella scuola secondaria attinente a quest’attività e che non hanno mai visto un mattone in vita loro, se non su un PC e che di fatto sono ben lontani da avere una valida competenza in materia, prova ne è che molti studi tecnici e di architettura, prediligono la scelta di un semplice geometra ad un pianificatore e che quest’ultimo di solito viene pagato anche di meno.
Confermo, e’ una laurea abbastanza inutile, paragonabile a quelle di scienze politiche, sociologia e geografia. La pianificazione territoriale vera viene svolta sopratutto da Economisti ed Ingegneri.
io pensavo in questi mesi che una laurea specifica potesse aprire veramente delle opportunità, sia coi clienti privati che col comune
Aceptan extranjeros de latinoamerica?
Ho una Domanda:
Sono in possesso della LM-48. Nei concorsi ove sia richiesta la laurea in Scienze Naturali e Scinze Ambientali posso far valere l’equipollenza?
Ringrazio chiunque mi possa sciogliere questo dubbio
Pianificazione urbanistica e/o paesaggistica E’ una laurea specialistica, personalmente ritengo sia più giusto inserirla unicamente come possibile laurea da scegliere tra le opzioni del biennio magistrale, dopo una triennale comune in Architettura…
Trovo abbastanza lacunosa una laurea in quinqiennale in urbanistica che non abbia le basi costituite dalle materie scientifiche progettuali e tecniche proprie della laurea triennale in architettura…. e peraltro meno spendibile nei pubblici concorsi e nella professione in generale….
Insomma tra un architetto specializzato in urbanistica/paesaggio e un urbanista/paesaggista ritengo molto più formato e completo il primo… Magari mi sbaglierò, ma io la vedo così.