La laurea in Scienze politiche è il percorso di studi adatto a chi vuole acquisire una conoscenza approfondita delle istituzioni nazionali e internazionali, del loro funzionamento e della loro gestione.
Questo indirizzo di studi ha una spiccata interdisciplinarità. Iscriversi ai corsi di quest’ambito, infatti, significa confrontarsi con una pluralità di discipline, che vanno ben al di là di quelle strettamente politologiche.
Vista l’enorme complessità che caratterizza gli organi dello Stato, gli enti locali e le organizzazioni internazionali e sovranazionali, gli studenti ricevono una formazione trasversale. Gli itinerari didattici abbracciano l’ambito giuridico, storico, economico-statistico e sociale.
Una laurea in Scienze politiche, pertanto, può essere particolarmente stimolante per chi – pur avendo una predisposizione per le materie umanistiche – dimostra un particolare eclettismo e una molteplicità d’interessi.
Tra le caratteristiche ideali dello studente di questi percorsi c’è, inoltre, un’inclinazione per le lingue straniere e una particolare attenzione all’attualità e ai fenomeni politici e socio-economici.
Laurea in Scienze politiche: le tipologie di corsi
Chi desidera iscriversi a un corso di laurea in Scienze politiche di primo livello può scegliere tra due possibilità.
Da un lato ci sono i percorsi di studio triennali afferenti alla classe di laurea in Scienze politiche e delle relazioni internazionali (L-36), che si focalizzano maggiormente sulle discipline politologiche e sulle relazioni internazionali.
Dall’altro ci sono i corsi della classe di Scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione (L-16), i quali forniscono competenze nell’ambito dell’organizzazione e della gestione di istituzioni e aziende pubbliche ed imprese private.
Chi dopo una laurea triennale in Scienze politiche afferente alla classe L-36 desiderasse proseguire gli studi avrà come naturale sbocco una delle seguenti lauree magistrali:
- Scienze della politica (LM-62);
- Studi europei (LM-90);
- Relazioni internazionali (LM-52).
I percorsi appartenenti alla classe di Scienze della politica (LM-62) mirano a formare laureati competenti nell’analisi dei fenomeni socio-politici ed economici e nell’impostazione delle politiche pubbliche. Pertanto forniscono una profonda conoscenza delle istituzioni, del loro funzionamento e della gestione di organizzazioni complesse.
Le lauree della classe di Studi europei (LM-90) si concentrano principalmente sulle istituzioni e le politiche dell’Unione Europea e i sistemi economici e sociali dell’area UE.
Quelle della classe di Relazioni internazionali (LM-52), invece, privilegiano una prospettiva sovranazionale, approfondendo lo studio delle istituzioni e delle organizzazioni internazionali (quali l’ONU, la NATO, ecc.).
I corsi di laurea magistrale della classe di Scienze delle Pubbliche amministrazioni (LM-63), infine, rappresentano il completamento di quelli triennali della classe L-16.
Laurea in Scienze politiche: cosa si studia
La laurea in Scienze politiche fornisce una serie di competenze trasversali che abbracciano l’ambito politologico e quelli economico, storico, sociologico, giuridico e linguistico.
Il nucleo delle materie di base include:
- Istituzioni di diritto pubblico;
- Storia contemporanea;
- Economia politica;
- Statistica;
- Storia delle dottrine politiche;
- Scienza politica;
- Sociologia generale.
Un ampio spazio è dedicato alle discipline linguistiche, fondamentali per le relazioni internazionali. Tra gli esami che possono essere affrontati ci sono quelli relativi alla lingua francese, spagnola, inglese e tedesca.
I piani didattici si concentrano anche su discipline storico‐politiche come Storia moderna, Storia delle istituzioni politiche e Storia delle relazioni internazionali. E su materie di ambito politico-economico come Politica economica, Scienza delle finanze, Economia applicata e Demografia.
Tra gli insegnamenti principali ci sono poi quelli del ramo sociologico, con esami come Sociologia dei processi culturali e comunicativi, Sociologia dei processi economici e del lavoro, Sociologia dei fenomeni politici. Tra le discipline strettamente politologiche, invece, oltre a Scienza politica si studia anche Filosofia politica.
Le materie giuridiche incluse nei piani didattici comprendono discipline focalizzate sul diritto nazionale come Diritto privato, Diritto privato comparato, Istituzioni di diritto pubblico e Diritto amministrativo. E altre che si concentrano su una prospettiva sovranazionale come Diritto internazionale, Diritto dell’Unione Europea e Diritto pubblico comparato.
L’itinerario formativo dei corsi di laurea prevede anche lo svolgimento di uno stage o un tirocinio curricolare presso enti pubblici o privati.
Gli sbocchi professionali
Per quanto riguarda i laureati triennali, chi ha conseguito una laurea in Scienze politiche della classe L-16 potrà svolgere attività professionali nell’ambito della Pubblica amministrazione a livello centrale e locale. Inoltre, potrà trovare impiego in imprese e organizzazioni private o nel terzo settore. In ognuno di questi contesti le mansioni svolte riguarderanno l’organizzazione, la pianificazione strategica, la gestione del personale e/o delle relazioni sindacali.
I laureati della classe L-36, invece, potranno occuparsi di valutazione e gestione delle politiche pubbliche presso istituzioni nazionali e internazionali o amministrazioni ed enti pubblici nazionali e locali. Potranno anche inserirsi nell’ambito di associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e del terzo settore, fondazioni, centri studi e altri organismi politici.
Sbocchi occupazionali delle lauree magistrali
Per i laureati magistrali in Scienze politiche della classe LM-52 tra le possibili carriere c’è quella diplomatica. Inoltre possono trovare impiego presso istituzioni internazionali o organizzazioni non governative che si occupano di diritti umani, peacekeeping e tutela dell’ambiente a livello sovranazionale. Un’altra opzione è l’assunzione presso aziende che operano nel mercato internazionale.
Con una laurea della classe LM-62 ci si può inserire nell’ambito di amministrazioni pubbliche e imprese private, occupandosi di:
- politiche e dinamiche dei rapporti di lavoro;
- gestione delle risorse umane;
- programmazione strategica e gestione;
- strutturazione e gestione delle politiche pubbliche e dei modelli decisionali;
- implementazione di politiche economiche inerenti a organizzazioni nazionali ed internazionali.
Tra le possibili carriere c’è anche quella di consulente per assemblee e istituzioni politiche, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali.
I laureati della classe LM-63 potranno svolgere attività professionali legate all’organizzazione, alla gestione e al controllo nel settore amministrativo di organi dello Stato, amministrazioni statali, enti pubblici territoriali e associazioni, istituzioni e fondazioni con finalità di carattere pubblico. Potranno altresì occuparsi di elaborazione e implementazione delle politiche d’intervento pubblico nell’ambito di organismi nazionali, comunitari e internazionali.
Con una laurea della classe LM-90, infine, si potrà lavorare presso i ministeri e in particolare quello degli Affari Esteri. Oppure trovare impiego presso organizzazioni internazionali governative, come l’ONU e le sue agenzie specializzate (UNESCO, UNHCR, OMC, Banca mondiale, ecc.), o istituzioni e agenzie dell’Unione Europea. Tra gli sbocchi possibili ci sono anche le organizzazioni non governative che si occupano di cooperazione internazionale, pace e diritti umani, nonché le aziende che operano nel mercato europeo e internazionale.