Dopo le dichiarazioni del Ministro Gelmini sui fondi per l’
Università italiana, arriva un’altra edizione della
classifica del
Times Higher Education a calmare l’ondata di ottimismo. La rilevazione infatti, effettuata sugli atenei a livello mondiale, su 200 posizioni, non inserisce nemmeno una università italiana tre le migliori istituzioni al mondo.
Nemmeno gli atenei che lo scorso anno erano riusciti a sopravvivere alla spietata classifica, e che quest’anno hanno superato la
classifica Qs, ovvero
Bologna e l’Università
Sapienza di Roma, sono riusciti a spuntarla in questa ‘edizione. Il risultato è che nessun ateneo italiano secondo il Times è riuscito a passare la soglia della sufficienza.
I parametri di
valutazione rendono la notizia ancora più
difficile da digerire, considerando che riguardano in primo luogo la qualità dei programmi didattici, l’ambiente accademico, se sia stimolante o meno, nonché gli aspetti economici che riguardano docenti e ricercatori.
A tenere viva la
classifica sono ormai gli atenei “di casa” dei
rankings internazionali, gli
Stati Uniti occupano 72 posti su duecento, tra cui i primi 5, e gli atenei inglesi hanno ottenuto 29 posizioni. La ricerca, spiega la redazione del Times, “non rimane mai ancorata al passato, ma mette sul piatto della bilancia l’impegno a formare i nuovi iscritti fino ai dottori di ricerca”, per orientare i propri, giovani, lettori a
scegliere una istituzione che li valorizzi e li formi al meglio.