L’Università di
Bari si costituirà parte civile in tribunale chiedendo un risarcimento danni di
26 milioni di euro. Questo è l’ultimo aggiornamento giunto stamattina sull’inchiesta dei
test truccati a Medicina e odontoiatria di Bari, Foggia, Ancona e Chieti. Gli
imputati sono 127 tra studenti personale amministrativo e studenti nonché gli stessi genitori, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa pluriaggravata.
Oltre all’ateneo, a richiedere i danni c’è anche uno studente, l’unico, ad avere sporto
denuncia durante le indagini preliminari, per essere stato escluso dalla graduatoria dei test incriminati, ed entrambe le richieste verranno avanzate formalmente a fine novembre durante la prossima udienza.
Nella giornata di oggi al Tribunale di Bari, il Giudice per le indagini preliminari ha proposto un
patteggiamento, proponendo ai genitori e agli studenti accusati di risarcire l’ateneo secondo una somma stabilita, sia per diffondere un messaggio di “pentimento” sia per poter usufruire in sede di di eventuale condanna di elementi attenuanti e sconti di pena.
Gli imputati sono accusati di aver messo su un vero e proprio meccanismo di
falsificazione dei test, per cui venivano rielaborate le domande dei test, e le risposte esatte venivano inviate direttamente sui cellulari dei candidati.