Unimore presenta una guida pratica per integrare la diversità religiosa nei luoghi di lavoro, con linee guida sull’uso di simboli religiosi e la gestione delle festività. L’iniziativa offre alle aziende strumenti per gestire efficacemente le esigenze di inclusione e rispetto delle convinzioni personali.
Come promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle diversità religiose? È il tema che verrà affrontato durante la presentazione della nuova Carta delle buone prassi per il rispetto della libertà di religione e di convinzione nei luoghi di lavoro, promossa dal Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore e dal centro interdipartimentale ORFECT. L’evento, che si è tenuto lunedì 4 novembre 2024 alle 17 in collegamento remoto, ha ottenuto il patrocinio del Comune di Modena.
La carte delle buone prassi per rispetto della libertà di religione
La Carta risponde all’esigenza di integrare il quadro normativo esistente con linee guida operative che rendano più efficace e concreta l’applicazione dei principi di non discriminazione e tutela delle convinzioni religiose. Attraverso indicazioni concrete su come gestire situazioni specifiche, come l’uso di simboli religiosi o la gestione di giorni di riposo per festività religiose, questa Carta permette un’applicazione uniforme delle regole in contesti aziendali diversi. L’adozione di una Carta per la tutela della libertà di religione e convinzione può inoltre diventare un segno distintivo di assunzione di responsabilità sociale per un’azienda, migliorandone la reputazione e rafforzando relazioni positive con gli stakeholder.
La Carta delle buone prassi per la tutela della libertà di religione e convinzione nei luoghi di lavoro – sottolinea il Prof. Vincenzo Pacillo – risponde a un’esigenza ormai inderogabile di integrazione normativa, capace di garantire una sintesi tra il rispetto delle identità religiose individuali e le necessità di neutralità e coesione dell’ambiente lavorativo. Questa iniziativa offre uno strumento normativo e gestionale per affrontare, con rigore e sensibilità, questioni complesse quali l’uso dei simboli religiosi, l’organizzazione dei riposi per festività confessionali e la tutela delle convinzioni personali.”