Il presidente della Commissione Albo Odontoiatri (CAO) ha lanciato un grido d’allarme, con l’aumento degli accessi alla facoltà di Odontoiatria per l’anno 2024/2025 si rischia di creare una situazione di disoccupazione. Il problema che il presidente Raffaele Iandolo porta avanti è quello di avere troppi professionisti che escono dall’università per i limitati posti lavorativi, così rischiando di finire in disoccupazione o costretti a fuggire all’estero per trovare occupazione.
Il fabbisogno di nuovi odontoiatri tra sei anni è pari a zero, mentre i nuovi immatricolati all’anno accademico 24/25 sono di 1.535, con un aumento di 149 iscritti rispetto allo scorso anno. Il rapporto che si andrà a creare è un odontoiatra ogni 900 abitanti, media che stacca di gran lunga quella europea. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva messo dei limiti, e quelli italiani arrivano a quasi il doppio di quanto comunicato. Questa situazione potrebbe comportare gravi conseguenze ai giovani professionisti che, non trovando lavoro in Italia, sono costretti a cercare nuove opportunità all’estero.
Cosa comporta la sovrabbondanza dei candidati in Odontoiatria
Oltre alla disoccupazione, o alla sottoccupazione (quando uno specialista ricopre un ruolo meno qualificante del suo titolo), la sovrabbondanza di professionisti potrebbe avere altre conseguenze negative, come:
- Abbassamento dei salari: un eccesso di offerta di professionisti potrebbe portare alla diminuzione dei salari per le prestazioni mediche.
- Concorrenza sleale: la sovrabbondanza di offerta potrebbe portare a pratiche commerciali aggressive o l’offerta di prestazioni a prezzi a ribasso.
- Fuga di cervelli: quando i giovani odontoiatri non troveranno occupazione in Italia, saranno costretti a cercare opportunità all’estero.
Necessità di adottare un programma di ammissione più accurato
La situazione in cui ad ora ci troviamo porta alla luce la necessità di adottare un programma di ammissione ai corsi in ambito sanitario, dato che il problema si estende anche a Medicina. Infatti, il presidente della Fnomceo Filippo Anelli, sottolinea che per Medicina saranno più di 20.000 gli accessi all’anno accademico 2024/2025. E, considerando che la specializzazione di un medico richiede circa 10 anni, si prospetta che nel 2034 ci sarà un esubero di circa 13.000 professionisti, da aggiungere a quello già previsto nel 2030.
È quindi necessario ed opportuno rivisitare il programma di ammissione a livello nazionale al fine di riportare in equilibrio il sistema di occupazione medico. Garantire la formazione adeguata e soprattutto l’opportunità di lavoro ai futuri professionisti della salute è un punto assolutamente da rivedere.
Un segnale da non ignorare
Il segnale lanciato da Iandolo e Anelli sulla sovrabbondanza di odontoiatri e medici è un segnale importante e da non ignorare. Fondamentale sarà che il Ministero dell’Università e della Ricerca lavori per trovare una soluzione concreta a questo problema. Portare un programma di accesso più accurato ai corsi di laurea porterà anche ad una maggiore attenzione riguardo la qualità della formazione in futuro.
È tempo di agire per garantire un futuro migliore alla sanità italiana ed al futuro dei giovani professionisti.