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Morte di Berlusconi. Il suo contributo all’Università

da | Giu 2023 | News | 0 commenti

Si è spento oggi 12 giugno, all’ospedale San Raffaele di Milano all’età di 86 anni Silvio Berlusconi. Da tempo malato di una forma acuta di polmonite aggravata da una leucemia, era ricoverato da più di 45 giorni in ospedale. Al suo capezzale, il fratello Paolo Berlusconi e i figli Marina, Eleonora, Barbara, Pier Silvio Berlusconi e la compagna Marta Fascina.

Con Berlusconi si chiude un’era, costernata di opere che hanno strutturalmente mutato la storia d’Italia. Negli ultimi cinquant’anni c’è stato un unico nome sulla bocca dell’opinione pubblica, ed era proprio quello di Silvio Berlusconi. L’uomo più chiacchierato, amato e detestato in uno spaccato storico in cui c’era lo spazio solo per il cambiamento. Ha segnato un epoca con i suoi successi in ogni ambito in cui si metteva in gioco e la sua grinta da vero leader.

L’uomo oltre al politico

Chi era Silvio Berlusconi? Sicuramente un uomo che nella sua lunga vita non si è fatto mancare nulla. Nato a Milano il 29 settembre 1936, fonda giovanissimo la sua impresa edile la la Edilnord Sas, appurato il successo il campo edilizio, il Cavaliere si apre alla comunicazione e ai media, fondando la Fininvest rilevando alcune reti televisive lombarde. Nasce così Canale 5 nel 1980, e subito dopo Italia 1 e Rete 4, nel 1990 acquista la maggioranza azionaria dell’editoria Mondadori.

Un imprenditore a tutto tondo, tanto che la rivista Forbes lo inserisce alla 12° posizione della lista degli uomini più ricchi e potenti al mondo. Il suo impegno politico durato 29 anni è stato di certo, il motivo per il quale il mondo lo ricorda.

Sono 4 i Governi da lui guidati nell’ultimo trentennio:

Berlusconi è stato presidente del Consiglio dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995; dall’11 giugno 2001 al 23 aprile 2005 ; dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006; e dall’8 maggio 2008 al 16 novembre 2011.

Berlusconi e l’Università

Durante i Governi Berlusconi sono state apportate modifiche anche nel mondo dell’istruzione con due riforme, passate alla storia come “Riforma Moratti” e la seconda “Riforma Gelmini”.

Sotto il secondo Governo Berlusconi è stata approvata la legge 28 marzo 2003 n. 53 la riforma scolastica e universitaria presentata dalla Ministra Moratti che ristabiliva  i cicli scolastici  e la modifica dei corsi di laurea da vecchio ordinamento a nuovo ordinamento, tuttora applicata con le lauree triennali e magistrali.

Il decreto del 30 gennaio 2006, segna un altro cambiamento sostanziale del mondo universitario. Parliamo del riconoscimento ufficiale degli Atenei telematici.

Con tale riconoscimento gli Atenei telematici sono abilitati a rilasciare titoli accademici aventi valore legale in base alla legge dello Stato in cui operano. Il decreto segna un cambiamento non indifferente nel mondo universitario, aprendo le porte a milioni di studenti che per vari motivi non potevano seguire le lezioni in presenza presso le Università fisiche.

La seconda riforma del 2008 sotto la ministra Maria Stella Gelmini ha ridotto i costi dell’istruzione e a una migliore efficienza del sistema. La riforma ha introdotto misure come l’aumento del numero di studenti per classe, la riduzione del numero di insegnanti e la reintroduzione dell’insegnante unico nelle prime tre classi delle scuole primarie. Fissando l’obbligo di istruzione fino a 16 anni, estendendo così l’istruzione obbligatoria.

Entrambe le riforme sono state a lungo criticate e osteggiate, come del resto tutta la carriera dell’allora Presidente del Consiglio.

Il cordoglio di Giorgia Meloni

«Silvio Berlusconi” era soprattutto un combattente, era un uomo che non aveva mai avuto paura a difendere le sue convinzioni. E sono stati esattamente quel coraggio e quella determinazione a farne uno degli uomini più influenti della storia d’Italia, a consentirgli di imprimere delle vere e proprie svolte nel mondo della politica, della comunicazione e dell’impresa. Con lui, l’Italia ha imparato che non doveva mai farsi imporre dei limiti. Ha imparato che non doveva mai darsi per vinta. Con lui noi abbiamo combattuto, vinto, perso molte battaglie. E anche per lui porteremo a casa gli obiettivi che, insieme, ci eravamo dati. A Dio, Silvio».

Queste le parole di cordoglio del Presidente Giorgia Meloni. Comunque la si pensi su Berlusconi, è innegabile che abbia segnato la storia italiana degli ultimi trent’anni, e probabilmente mancherà anche ai suoi più accaniti avversari.

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