Se la vostra vocazione è da sempre quella di diventare maestri/e, la laurea in Scienze della formazione primaria è l’indirizzo di studi ideale per voi. Questo percorso universitario, infatti, è espressamente disegnato per questa finalità.
La laurea in Scienze della formazione primaria è un corso a ciclo unico di durata quinquennale. Al termine degli studi, insieme al titolo magistrale, i laureati ottengono anche l’abilitazione all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e in quella primaria.
Questo itinerario formativo è altamente professionalizzante e prevede un numero molto rilevante di ore di attività pratiche. I tirocini sono importanti tanto quanto le lezioni teoriche e ciò consente ai laureati di essere pronti a inserirsi immediatamente nelle classi.
Poiché si tratta di una laurea che rientra nell’ambito di quelle a numero programmato a livello nazionale, per l’iscrizione occorre superare il test d’ammissione. Il contingente annuale di matricole autorizzate non è di norma molto ampio, dunque la selezione è abbastanza dura. D’altro canto, i numeri ridotti garantiscono praticamente la piena occupazione dei laureati già in un orizzonte temporale molto ristretto.
Per studiare Scienze della formazione primaria è opportuno avere una predisposizione per le materie umanistiche, ma anche una buona conoscenza dell’aritmetica e della geometria. Inoltre, si richiedono empatia, pazienza e capacità comunicative, doti essenziali per lavorare proficuamente a contatto con i bambini.
Laurea in Scienze della formazione primaria: le tipologie di corsi
Per conseguire una laurea in Scienze della formazione primaria è necessario iscriversi a uno dei percorsi della classe di Scienze della formazione primaria (LM-85 bis). I corsi che afferiscono a questa classe sono di livello magistrale a ciclo unico e hanno durata quinquennale.
La laurea in Scienze della formazione primaria appartiene al gruppo di quelle a numero programmato a livello nazionale. La possibilità di immatricolarsi, dunque, è subordinata al superamento di un test d’ammissione che si svolge annualmente in un’unica data in tutte le sedi distribuite sul territorio nazionale.
Il test deve essere obbligatoriamente sostenuto anche da coloro i quali vogliono intraprendere questo percorso come seconda laurea, inclusi quelli che sono già in possesso di una titolo affine, come la laurea in Pedagogia. In questo caso, una volta superata la selezione si potrà essere ammessi ad anni successivi al primo, in base al numero di crediti formativi universitari (CFU) che saranno convalidati.
Il test di ammissione a Scienze della formazione primaria prevede domande relative ai seguenti ambiti:
- competenza linguistica e ragionamento logico;
- cultura letteraria, storico-sociale e geografica;
- cultura matematico-scientifica.
Il numero totale di quesiti, la ripartizione degli stessi tra i vari ambiti e il tempo a disposizione per svolgere la prova sono uguali in tutte le sedi. Ciascun ateneo, tuttavia, provvede a elaborare autonomamente le domande, così come a stilare una propria graduatoria locale.
Laurea in Scienze della formazione primaria: cosa si studia
I piani di studio dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria abbracciano una grande varietà di materie. Ciò è dovuto al fatto che gli ambiti oggetto di insegnamento nella scuola elementare sono numerosi e trasversali un po’ a tutti i rami del sapere.
Le discipline approfondite durante il percorso accademico vanno dal settore linguistico-letterario a quello matematico e delle scienze fisiche e naturali, passando per quello storico e geografico e quelli artistico, musicale e motorio.
In particolare, per quanto riguarda gli insegnamenti del ramo matematico e fisico ci si sofferma su:
- Sistemi numerici;
- Elementi di geometria euclidea e cartesiana e geometria delle trasformazioni;
- Elementi di algebra;
- Matematica applicata;
- Elementi di calcolo delle probabilità;
- Misure e unità di misura;
- Densità e principio di Archimede;
- Composizione atomica dei materiali;
- Elementi di meccanica, meccanica celeste e astronomia;
- Elementi di elettrostatica e circuiti elettrici;
- Il calore e la temperatura;
- Fenomenologie di termodinamica;
- Il suono.
Per ciò che concerne le materie dell’area chimica e biologica, invece, si studiano elementi di chimica organica e inorganica, elementi di biologia umana, animale e vegetale ed elementi di cultura ambientale e scienze della Terra.
I programmi degli esami di ambito linguistico-letterario riguardano:
- Testi e problemi della letteratura italiana dalle origini ai nostri giorni nel quadro della letteratura europea;
- Testi e percorsi di letteratura per l’infanzia;
- Linguistica e grammatica italiana;
- Didattica della lingua italiana per stranieri;
- Elementi avanzati di lingua inglese (livello B2).
Rispetto alle discipline del settore storico e geografico ci si sofferma su elementi di storia antica, medioevale, moderna e contemporanea ed elementi di geografia fisica e umana.
Per quanto riguarda le discipline motorie, artistiche e musicali, il focus è su:
- Metodi e didattiche delle attività motorie;
- Disegno e sue relazioni con le arti visive;
- Elementi di didattica museale;
- Acquisizione di strumenti e tecniche nelle diverse aree artistiche;
- Educazione all’immagine;
- Calligrafia;
- Elementi di cultura musicale.
Ad arricchire la preparazione teorica degli studenti ci sono altresì insegnamenti relativi a elementi di:
- Sociologia dell’educazione;
- Antropologia culturale;
- Diritto costituzionale e legislazione scolastica;
- Neuropsichiatria infantile;
- Igiene generale e applicata.
Le discipline psico-pedagogiche
Nell’ambito dei piani didattici dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria rivestono poi un ruolo cruciale le materie psico-pedagogiche e gli insegnamenti relativi alle metodologie didattiche.
In particolare, nell’area pedagogica e didattica si studiano Pedagogia generale, Pedagogia interculturale, Pedagogia dell’infanzia e Pedagogia speciale. Così come Storia dell’educazione, Storia della scuola, Didattica generale, Didattica speciale, Pedagogia e didattica del gioco. Altrettanto approfondita è la formazione nell’ambito della didattica della lettura e della scrittura, delle tecnologie educative, del gruppo nella didattica, della metodologia della ricerca e delle tecniche di valutazione.
Per quanto concerne le materie di ambito psicologico, infine, ci si sofferma su: elementi di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione; Psicologia della disabilità e dell’integrazione; Psicopatologia dello sviluppo.
Le attività pratiche
Di importanza assolutamente fondamentale nell’ambito dell’itinerario di formazione sono poi i laboratori pedagogico-didattici, finalizzati a far sperimentare agli studenti in prima persona la trasposizione pratica delle conoscenze teoriche apprese.
A iniziare dal secondo anno di corso, tra le attività pratiche obbligatorie nei percorsi di laurea in Scienze della formazione primaria ci sono quelle di tirocinio nelle scuole per una durata complessiva di 600 ore pari a 24 CFU.
Gli sbocchi professionali
La laurea in Scienze della formazione primaria è pensata specificamente per la preparazione degli insegnanti delle scuole dell’infanzia e di quelle primarie, sia pubbliche che private. Il titolo di studio è abilitante per entrambi i gradi scolastici, pertanto, i laureati potranno scegliere liberamente se indirizzare la propria carriera verso l’insegnamento nelle materne o nelle elementari.
La laurea magistrale della classe LM-85 bis non comporta, tuttavia, l’acquisizione automatica della specializzazione al sostegno. Per ottenerla, infatti, occorre frequentare un apposito corso post laurea di durata annuale che consente di acquisire 60 CFU nell’ambito della pedagogia e della didattica speciale per le attività di sostegno e l’inclusione scolastica.
I laureati sono ammessi alla prima fascia delle graduatorie provinciali per l’assegnazione delle supplenze. Inoltre, possono partecipare ai concorsi ordinari per l’assunzione a tempo indeterminato.
Oltre all’insegnamento nelle scuole materne ed elementari, la laurea in Scienze della formazione primaria dà la possibilità di trovare impiego come mediatori linguistici nei corsi di insegnamento dell’italiano come lingua seconda (L2) erogati da centri di alfabetizzazione degli adulti.