proteste gelmini 8 ottobre
Sono state circa
300mila, di cui 25 mila e più solamente a Roma nel corteo partito dalla Sapienza, le presenze registrate alla
manifestazione dell’8 ottobre. Un “No Gelminy Day” a cui il Ministro stesso ha dato poco peso definendoli “gli stessi slogan”. Studenti, docenti, ricercatori hanno aderito a una protesta in tutto il Paese, registrati scontri e
tensioni a
Milano e
Verona.
Partito diretto verso il Provveditorato di
Milano, il corteo si è poi diviso per via di circa 3 mila studenti che, deviando verso l’Università Statale, hanno dato il via a scontri e tafferugli nei quali è rimasto ferito, ma in modo superficiale, un agente della Digos a seguito di una carica “da alleggerimento” come hanno fatto sapere, a cui gli studenti hanno replicato con il lancio di fumogeni e petardi, disgregandosi poco dopo.
Altre tensioni a
Verona, dove, secondo le autorità e come comunicato dalle agenzie di stampa, sembra sia stata l’intrusione di 3 “estranei” alla manifestazione a provocare
scontri con la polizia nei quali un agente è rimasto ferito leggermente. Tuttavia il corteo di studenti proseguiva tranquillo, secondo la Questura, nelle vie della città, senza particolari turbamenti a causa dei tafferugli.