ipotesi suicidio Norman dottorando palermo
È giallo all’Università di
Palermo, dove nel pomeriggio di lunedì Norman Zarcone,
dottorando in Filosofia del linguaggio di 27 anni è morto dopo essere precipitato dal
settimo piano dell’edificio della facoltà di Lettere e filosofia, in viale delle Scienze. Tra i testimoni c’è chi dice di averlo visto fumare una sigaretta affacciato al davanzale del palazzo, questa l’ultima scena prima della tragedia. Sulla morte di Norman è stata aperta un’inchiesta che sta seguendo contemporaneamente le due piste dell’incidente e del suicidio. Ma nelle ultime ore l’
ipotesi del suicidio è sempre più plausibile. Il ragazzo, dicono i genitori, era seriamente preoccupato per il proprio futuro.
Aspettative di un futuro incerto, quelle di Norman, ma soprattutto la consapevolezza che lo stesso ateneo che gli aveva dato il diploma di laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione – con 110 e lode- non avrebbe garantito la possibilità di intraprendere la
carriera universitaria. Situazione di
precarietà economica ma soprattutto esistenziale che turbava Norman da mesi tanto che – a detta dei genitori – negli ultimi giorni era taciturno, forse il sintomo estremo di una depressione che si portava dentro da mesi. La stessa, condivisa in modo latente da tanti coetanei che dopo anni sui libri non vedono concreti sbocchi per le proprie passioni e fatiche.
A indirizzare la famiglia verso l’
ipotesi del suicidio sarebbe stata soprattutto una frase di Norman ritrovata scritta su un
quaderno e datata qualche giorno fa:”La libertà di pensare e anche la libertà di morire. Mi attende una nuova scoperta anche se non potrò commentarla”. Se il gesto di Norman fosse effettivamente volontario, si andrebbe ad aggiungere a quello degli altri
studenti suicidi morti negli ultimi mesi.
Il
padre di Norman, 55enne ex-dipendente pubblico in pensione, ha voluto definire il gesto del figlio come “un
omicidio di Stato“. “A dicembre si sarebbe concluso il dottorato di ricerca della durata di tre anni, svolto senza alcuna borsa di studio. I docenti ai quali si era rivolto gli avevano detto che non avrebbe avuto un futuro nell’ateneo. E io sono certo che saranno favoriti i soliti raccomandati” ha dichiarato alla stampa locale.
Sono vicino a te, ovunque tu sia..in un mondo ora dove la tua felicità non è più precaria.
Ma siamo sicuri che i motivi del gesto siano da cercare interamente nel suo stato lavorativo?
Oggi, la laurea che futuro ti garantisce?
I propri sacrifici, ma sopratutto i propri sogni si infrangono con la mera realtà italiana..
Beh, Federico., senza alcune lauree non si ha accesso a certi lavori e questo è sicuro.
Questo è l’ennesima dimostrazione che l’Università ormai è allo sfascio e lo Stato pensa solo a risolvere i problemi che riguardano le singole persone e non alla salvaguardia del futuro del paese e delle nuove generazioni…ormai siamo giunti al capolinea… con tutti questi tagli sull’istruzione che futuro avremo???…poi si lamentano del fenomeno dei cervelli in fuga…che i tagli li facessero invece sugli stipendi pluripagati dei politici e si cercasse invece di evitare gli sprechi inutili e di ribilanciare i conti…non è certo tagliando via qualcosa che si risolvono i problemi, ma cercando invece la vera causa di questa grave situazione che interessa tutti, a prescindere dall’età… comunque tutto il mio cordoglio per la famiglia del ragazzo (anche se penso che a monte ci siano altre motivazioni che hanno lo hanno spinto ad uccidersi, è stata solo la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo probabilmente…)
Norman..ti sono vicino con tutto me stesso e solo a scriverti mi vengono i brividi anche se non potrò mai sapere se queste frasi verranno da te lette.
Una cosa è certa è nessuno mi può contrastare: nella società di oggi non ha + alcun senso laurearsi, soprattutto in regioni con un tessuto sociale assurdo come quelle siciliane.
Una società cosi veloce, cosi difficile, cosi complicata ed impegnativa non ha e non può avere la capacità di assorbire un sistema fatto di così tanti Universitari. Troppo tempo e danaro persi rispetto a colui che si diploma e va subito a lavorare o che quanto meno investe molto prima che un laureato.
Quello che scrivo è brutto ma rappresenta la nuda e cruda realtà. Bisogna ormai abbandonare L’idea di Laurearsi per acquisire una mentalità diversa, per un discorso di orgoglio personale, di principi, di abitudine alla concentrazione o per un approcio alla vita differente di chi si laurea piùttosto di chi non lo fa. Ormai ci si Laurea solo per questo e non per poi trovare un lavoro.
Siamo paradossalmente in un periodo in cui si è toccati l’apice e raramente si potrà fare peggio. Siamo in un periodo in cui, non dico bisogna abbandonare i sogni, ma essere super concreti e pragmatici se si vuole almeno tentare di vivere.
Mostratemi un cuore non contaminato da folli sogni ed io vi mostrerò un uomo felice, ma solo nei sogni l’uomo è veramente liberò così è e per sempre sarà così….
Marco Tarantello
ciao norman
Non per voler dare contro al poveretto che si è suicidato…ma tutti quelli che escono da filosofia, lettere o similari sperano proprio di trovare lavoro nel loro campo??Dal momento che inizi una facoltà del genere devi essere consapevole della difficoltà che troverai alla fine del percorso di studi per entrare nel mondo del lavoro.