cun classifica università qs 2010
I finanziamenti scarseggiano, ma le Università italiane in quanto a qualità se la cavano e anzi godono ancora di ottima reputazione. A dirlo è il Consiglio universitario nazionale che commenta così gli ultimi dati diffusi dalla
classifica mondiale di QS. Certo, spiega il
Cun, l’Italia spende davvero poco in istruzione pubblica – come emerge anche dal
rapporto Ocse sull’Istruzione 2010 appena presentato a Parigi – e i fondi saranno sempre meno. Il taglio al Fondo di finanziamento ordinario degli atenei per il prossimo anno sarà di un’entità pari a un miliardo di euro, rende noto il Cun.
Una situazione non rosea quella in cui vertono le
casse degli atenei pubblici, ma che secondo il Consiglio universitario nazionale, non ne comprometterebbe l’operato. La dimostrazione? L’ultima
classifica mondiale delle Università di QS –
Quality & Success – che ogni anno stila la graduatoria dei migliori atenei per ricerca, risorse, occupazione dei laureati, rapporti internazionali. Ebbene, fa notare il presidente del Cun, Andrea Lenzi, nelle sue dichiarazioni rilasciate all’agenzia Ansa: “L’Italia è salita nella classifica per la
reputazione che hanno nel mondo i nostri ricercatori, i programmi di studio e gli insegnamenti”.
La classifica, che ha visto quest’anno due università italiane in lista tra le
prime 200, e che vede 15 università italiane tra le prime
500, insomma, starebbe a dimostrare in realtà un buono stato di salute del sistema universitario italiano. Questo sempre secondo il Cun, che pur riconoscendo come impellente il problema dei
finanziamenti sottolinea come in realtà la reputazione delle università italiane sia ancora sostenuta dalla qualità di ricerca e didattica.