Non tutti gli studenti di Medicina hanno particolari attitudini per la chirurgia. Lo dimostra uno studio condotto da un gruppo di ricercatori di EndoCAS – il centro di eccellenza della chirurgia assistita al calcolatore dell’Università di Pisa – i cui risultati sono stati pubblicati su una delle più prestigiose riviste internazionali del settore, la Surgical Endoscopy. Solo il 6,6 per cento dei futuri medici, infatti, si distingue dagli altri per particolare manualità e abilità psicomotorie, mentre ben l’11,6 per cento ottiene prestazioni nettamente inferiori alla media.
“La nostra ricerca – dichiara Andrea Moglia, ricercatore dell’università di Pisa che ha condotto lo studio – ha fornito i numeri ai quali puntavamo quando abbiamo iniziato il lavoro, ossia trovare una percentuale di studenti tagliati per la chirurgia inferiore al 10 per cento, coerentemente con la specifica letteratura”. Ma di certo non ci si aspettava di trovare una percentuale doppia di aspiranti medici che, invece, manifestasse un livello carente delle stesse abilità. A tali risultati si è giunti usando per la prima volta in assoluto il da Vinci Skills Simulator, un simulatore per chirurgia robotica basato sulla realtà virtuale.
Al fine di convalidare i punteggi ottenuti dagli studenti che hanno mostrato le maggiori attitudini nella pratica con il simulatore, si è fatto pure un confronto con dei medici aventi alle spalle una larga esperienza in chirurgia robotica e provenienti da vari centri italiani: la differenza con quest’ultimi non si è rivelata statisticamente significativa. Un altro dato emerso grazie allo studio condotto dall’Università di Pisa è stato che non sembra esserci alcuna correlazione fra l’utilizzo dei videogiochi e le prestazioni al da Vinci Skills Simulator, attestando così che per praticare una buona chirurgia ci vuole una manualità ben differente da quella acquisita giocando ai videogames.
Lo studio dell’Università di Pisa segna un traguardo molto importante nella ricerca italiana e va ad arricchire i primati di EndoCAS, unico centro italiano accreditato dall’American College of Surgeons (ACS) per la formazione in chirurgia attraverso la simulazione. Suggerendo per il futuro una riforma, che permetta alle scuole di specializzazione di selezionare coloro che mostrano le maggiori attitudini al settore, come sottolinea Moglia: “i tempi paiono maturi affinché una prova pratica oggettiva a un simulatore chirurgico virtuale possa essere impiegata come strumento addizionale nella selezione dei candidati a specialità chirurgiche, proprio come succede nella selezione di altre figure altamente qualificate, tra cui piloti d’aereo ed astronauti”.