Il
ddl Gelmini vede allungare la sua corsa verso l’approvazione finale. Approderà in aula alla
Camera infatti solo il 14 ottobre, con 10 giorni di ritardo rispetto all’agenda già pianificata, per dare precedenza alla sessione di bilancio.
Arretra così quello che è stato definito il “blitz” del Ministro per traghettare la riforma al termine dell’iter parlamentare.
“Con il ministro Tremonti, attraverso un lavoro di lunga elaborazione e approfondimento, abbiamo garantito le
risorse per gli
stipendi, per il diritto allo studio e per i ricercatori” aveva annunciato nella giornata di ieri il Gelmini per rassicurare sulla questione fondi all’università, e sottolineando come, per la riforma, l’attività del Governo possa dirsi conclusa.
Tuttavia non è stato così, dopo che la Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio ha deciso lo
slittamento del provvedimento alla Camera dal 4 al
14 ottobre, raccogliendo adesioni e applausi dall’opposizione, che considera la giornata di ieri “un bel giorno per l’università italiana perché i tentativi del ministro Gelmini di approvare la riforma dell’università con un blitz, per comprimere il confronto nel Parlamento e nel Paese, sono falliti”.
Mentre così la riforma attenderà ancora in commissione, dopo l’
ok del Senato arrivato nell’estate, Gelmini ha dichiarato che “lo
spostamento in là dell’approvazione della riforma
complica la vita al sistema universitario che ha bisogno di regole certe e nuove risorse: ma rispetto la decisione del Parlamento”.
appunto l’ opposizione rimarra sempre all’ opposizione, e poi si chiedono perchè gli italiani votano così come votano
Ci sono manovre in corso per tentare una ri-calendarizzazione per l’11 ottobre. Il Presidente della Camera può, se lo vuole, decidere in merito.