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La Laurea magistrale

da | Dic 2023 | Titolo di studio | 0 commenti

La laurea magistrale rappresenta il secondo livello dell’istruzione universitaria in Italia. Questo ciclo accademico ha subito negli anni delle modifiche e dei cambiamenti di denominazione. Per questo motivo può, a volte, generarsi un po’ di confusione in merito.

Per fugare ogni possibile dubbio, in questo articolo spiegheremo esattamente a cosa ci si riferisce quando si parla di corsi magistrali.

In particolare, nei paragrafi successivi approfondiremo le seguenti tematiche:

  • Cos’è la laurea magistrale?
    • Laurea magistrale vs. laurea specialistica
  • Che titolo conferiscono i corsi di laurea magistrale?
  • Come si accede alle lauree magistrali?

Cos’è la laurea magistrale?

La laurea magistrale è un percorso di studi della durata di 2 anni. Essa rappresenta il secondo ciclo dell’istruzione universitaria.

Secondo la definizione che ne dà il decreto ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004, che l’ha istituita e disciplinata, questa laurea “ha l’obiettivo di fornire allo studente una formazione di livello avanzato per l’esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici.”

I corsi di secondo livello richiedono l’acquisizione di un totale di 120 crediti formativi universitari (CFU).

I corsi magistrali sono suddivisi in classi di laurea identificate da codici alfanumerici che iniziano con la sigla “LM”. Le classi di laurea magistrale sono state stabilite con il decreto ministeriale del 16 marzo 2007. Ulteriori classi sono poi state istituite nel corso degli anni con successive disposizioni.

corsi laurea magistrale

Laurea magistrale vs. laurea specialistica

All’avvio della riforma universitaria che ha inaugurato il sistema del 3+2 (D.M. 509/99), il titolo del secondo ciclo di studi accademici era stato denominato laurea specialistica. Questa denominazione è stata in vigore fino al 2008.

Successivamente, con l’emanazione del D.M. 270/04, si è proceduto a riformare ulteriormente il sistema e dall’anno accademico 2008-2009 la denominazione è diventata quella attuale.

Le differenze tra laurea specialistica e magistrale sono essenzialmente queste:

  • il numero massimo di esami da sostenere nel biennio è stato fissato a 12, mentre per la laurea specialistica non erano previsti limiti;
  • i corsi magistrali sono indipendenti da quelli triennali, nel senso che l’accesso è subordinato al possesso di un certo numero di CFU in specifici settori scientifico-disciplinari e non a quello di una particolare laurea;
  • i corsi magistrali possono avere diversi curricula, così da favorire l’iscrizione da parte di studenti provenienti da percorsi di primo livello di classi differenti;
  • le attività formative caratterizzanti indispensabili nei corsi di laurea magistrale non debbono superare il 40 per cento dei CFU complessivi, eccetto nei corsi finalizzati all’accesso alle attività professionali.

Al di là di tali differenze, le lauree specialistiche e quelle magistrali sono state equiparate con il decreto interministeriale del 9 luglio 2009. Vale a dire che, in base alle corrispondenze stabilite nella tabella allegata al decreto stesso, i titoli dei due ordinamenti sono considerati parificati.

Che titolo conferiscono i corsi di laurea magistrale?

I percorsi universitari di secondo livello conferiscono il titolo di dottore magistrale.

Questo titolo dà la possibilità di iscriversi alla sezione A degli albi professionali, previo conseguimento dell’abilitazione. Inoltre, permette di accedere ai master di secondo livello, alle scuole di specializzazione, ai corsi di perfezionamento e al dottorato di ricerca.

La laurea magistrale è il titolo di accesso anche per l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado. Nella maggioranza dei casi è, altresì, il livello di qualificazione richiesto nei concorsi della Pubblica amministrazione riservati ai laureati.

corsi di laurea magistrale

Come si accede alle lauree magistrali?

Il titolo di accesso per i corsi magistrali è la laurea di primo livello.

Le lauree specialistiche prevedevano l’esistenza di una continuità con i percorsi triennali, riservando l’ammissione solo a quanti erano in possesso di lauree di un gruppo definito di classi. Con l’entrata in vigore della laurea magistrale, invece, questa continuità non esiste più.

L’accesso ai corsi è consentito o meno a seconda del numero di CFU che si sono maturati in specifici settori scientifico-disciplinari, a prescindere dalla classe di laurea triennale di provenienza.

Tali CFU non debbono necessariamente essere stati acquisiti durante il primo ciclo accademico, ma possono essere accumulati anche con la frequenza di corsi singoli. Una quota ristretta di CFU mancanti può essere poi recuperata mediante obblighi formativi aggiuntivi (OFA) durante il biennio di corso. L’attribuzione di questi eventuali “debiti” da colmare è stabilita caso per caso.

I corsi di laurea magistrale possono essere ad accesso libero o a numero chiuso. Non esistono corsi biennali di secondo livello per cui sia previsto il numero programmato a livello nazionale, ad eccezione di quelli per le professioni sanitarie.

Per quanto riguarda la programmazione locale degli accessi, di solito essa riguarda i percorsi più professionalizzanti e quelli con didattica erogata in lingue straniere (soprattutto in inglese).

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