Decleva slittamento discussione ddl Gelmini
Lo
slittamento della discussione sul ddl Gelmini di riforma dell’Università al
14 ottobre, dieci giorni più avanti rispetto a quanto era stato fissato nell’agenda parlamentare, è più grave di quanto non sembri a prima vista. Lo dice in una nota il presidente della Crui, Conferenza dei rettori delle università italiane, Enrico
Decleva, che spiega: spostare la discussione in Aula “equivale molto probabilmente, nella situazione politica che stiamo attraversando, alla
rottamazione anticipata del provvedimento”.
Questo anche perché, spiega sempre Decleva – che oltre a presiedere la Crui è rettore alla Statale di Milano – la riforma va modificata ma non bloccata. Per i rettori italiani, quindi, arenare i tempi del provvedimento rischia di far cadere l’inteto sistema universitario nel baratro senza fine del
vuoto legislativo, un vuoto che – ipotizza Decleva – potrebbe durare anche anni ostacolando la meritocrazia nel reclutamento dei giovani studiosi.
“Forse non ci si rende conto degli
effetti che ne verrebbero anche rispetto alla
protesta dei ricercatori in quel che essa ha di legittimo e di giustificato” dice sempre Decleva, che qualche giorno fa ha lanciato un
ultimatum alle facoltà della Statale di Milano per far partire i corsi non oltre il 15 ottobre. Anche in rappresentanza degli altri rettori italiani nella nota pubblicata dalla Crui Decleva ha richiamato l’attenzione sui tempi: “È indispensabile un atto di responsabilità, è indispensabile che si ritorni sul calendario dei lavori in Aula garantendo lo spazio per la discussione in tempo utile del provvedimento” ha concluso.