“Proponiamo una federazione partecipativa e vicina agli studenti, che sia rappresentativa ed eterogenea, alimentando la discussione, la partecipazione e il lavoro costante, in cui le uniche differenze siano rappresentate dalla volontà di avanzare. Ci proponiamo di trasformare l’università, difendere gli spazi pubblici e agire sulla società civile”.
Lo potremmo definire un vero e proprio manifesto per il cambiamento degli studenti cileni, reso noto dalla nuova “star” della politica studentesca nel paese sudamericano, Camila Vallejo Dowling, una giovane studentessa che sta riscuotendo un enorme successo per la sua grinta e determinazione nel condurre la battaglia per la rivoluzione dell’università.
Ha 23 anni, e fino a poco tempo fa era studentessa della facoltà di Geografia della Universidad de Chile, tutto questo però prima di essere eletta seconda presidente donna in 106 anni di attività di Fech 2010-2011, la federazione studentesca cilena. Dire che su Facebook ha circa 20 mila fan che la seguono, oltre a una miriade di gruppi satellite che ne parlano, è di un chiaro indice della popolarità che sta riscuotendo questa giovane “combattente”.
La situazione dell’universita in Cile è infatti molto critica e mai come in questi mesi il movimento studentesco deve farsi sentire dall’opinione pubblica, dal governo e ha quindi bisogno di un leader carismatico e popolare come Camila. Dopo il regime di Pinochet si tratta infatti delle ribellione più forte e radicata, basta pensare che da mesi gli studenti occupano centinaia di istituti in tutto il paese per chiedere riforme strutturali nell’università.
Lottano per renderla egualitaria, e senza chiedere iniezioni di denaro, come pure aveva proposto il ministro dell’Istruzione uscente per far fronte alla montante impopolarità. L’elemento determinante è il costo dell’istruzione, per sostenerlo infatti le famiglie sono costrette a debiti che durano tutta una vita, se non di più.
Nel video Camila Vallejo Dowling intervistata da una tv nazionale.
http://youtu.be/VVBtVxA4vvg