Per la classifica Censis dell’area chimico-farmaceutica 2014 non ci sono dubbi: il top per studiare Scienze e tecnologie chimiche (L-27) e Scienze e tecnologie farmaceutiche (L-29) è l’Università di Firenze, che compie un balzo dal sesto posto ottenuto l’anno scorso e conquista la prima posizione. Con 98 punti di media, l’ateneo toscano precede Pavia (97,5), che scende al secondo posto, e Siena (96,5), quest’anno terza.
Tra le prime dieci posizioni della classifica Censis dell’area chimico-farmaceutica 2014 si piazzano anche Bologna, quarta con 93 punti, l’Università del Piemonte Orientale (92), Milano-Bicocca (91,5), Sassari (90,5), gli atenei di Perugia e Torino (entrambi con 89,5 punti di media) e l’Università di Genova (89). A seguire, si trovano nell’ordine Urbino (88,5), Trieste e Padova (88 punti a pari merito), la Statale di Milano e Ferrara (86,5), l’Università di Modena e Reggio Emilia (86) e quella di Parma (85,5).
Nella seconda colonna della classifica Censis dell’area chimico-farmaceutica 2014 finiscono, invece, la Ca’ Foscari (84,5), Cagliari (84), l’Insubria (82,5), La Sapienza (82), Roma “Tor Vergata” (81), l’Università della Calabria e quella di Catania (tutt’e due con 78,5), il terzetto formato dagli atenei di Pisa, Camerino e Napoli “Federico II” (77,5), Palermo (77), L’Aquila (76,5) e Messina (74,5). Le ultime tre posizioni della classifica Censis dell’area chimico-farmaceutica 2014 spettano, infine, a Salerno e alla Seconda Università di Napoli, terzultime a pari merito con una media di 73,5, all’Università della Basilicata (72,5) e a quella di Bari, che si conferma in coda alla graduatoria con 67 punti.
L’identikit del laureato dell’area Chimico-farmaceutica. La fotografia scattata da AlmaLaurea ai laureati triennali del 2013 rivela che il tempo medio impiegato per completare gli studi è di 4,9 anni e solo il 33 per cento degli studenti ha conseguito il titolo entro la durata legale del corso di studi. La media agli esami è di 25,2 e il voto medio di laurea è pari a 100,1 su 110. L’81 per cento degli studenti ha frequentato più del 75 per cento delle lezioni e il 36 per cento si dice decisamente soddisfatto del percorso di studi scelto.
Sbocchi professionali. Per i laureati dell’area chimico-farmaceutica possono aprirsi le porte di industrie farmaceutiche o che producono preparati erboristici, laboratori di analisi chimiche e aziende di produzione. Inoltre, essi possono lavorare presso enti deputati alla concessione di certificazioni o imprese pubbliche e private che si occupano di trattamento e trasformazione dei rifiuti.