Funziona come una sorta di ‘bastone virtuale’ l’app denominata Arianna – acronimo di ‘pAth Recognition for Indoor Assisted NavigatioN with Augmented perception’ – inventata da alcuni ricercatori dell’Università di Palermo, per permettere ai non vedenti di muoversi con maggiore autonomia e migliorare il proprio inserimento sociale. L’applicazione è stata presentata lo scorso Dicembre a Boston, nell’ambito di una giornata organizzata dalla Fondazione Andrea Bocelli e dal Massachusset Institute of Thecnology (MIT), alla presenza di scienziati di fama internazionale nel campo della riabilitazione e delle tecnologie assistive per chi è cieco.
Il funzionamento dell’app è molto semplice. Ispirata al mito greco di Arianna e Teseo, per far luce nel ‘labirinto buio’ in cui sono costretti a vivere i non vedenti e aiutarli ad orientarsi da soli, l’applicazione prova a creare una mappa virtuale dell’ambiente circostante. Per fare ciò – spiega Pierluigi Gallo, membro del gruppo di lavoro che l’ha sviluppata – sfrutta la fotocamera dello smartphone per individuare un tracciato sul pavimento, mentre l’utente mantiene un dito sullo schermo. Quando la linea arriva a trovarsi sotto il dito, il dispositivo vibra. Muovendo lo smartphone, il non vedente può seguire la linea, nello stesso modo in cui userebbe un bastone”. Per facilitare il tutto, lungo il percorso possono essere collocati anche dei Qr code, in grado di segnalare, ad esempio, la presenza di bagni o negozi.
L’app creata dai ricercatori palermitani risolve il problema presentato, fino adesso, dalla maggior parte delle altre applicazioni che già esistono per consentire ai non vedenti di orientarsi con maggiore autonomia. Queste, infatti, forniscono di solito delle indicazioni audio sui percorsi, ma molto spesso l’ascolto è reso difficoltoso dai rumori esterni. Inoltre, il gps non funziona all’interno degli edifici.
La realizzazione di Arianna è un importante risultato e “una conferma della capacità dell’ateneo di fare ricerca ad alto livello”, dichiara il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, che aggiunge un plauso “a questa équipe che ha unito la spinta all’innovazione con la vocazione internazionale, i due pilastri per mettere a frutto con successo le ricerche maturate nelle aule universitarie”.
L’app che aiuta i non vedenti a orientarsi sembra stia riscontrando grande successo, intanto si sta già lavorando al prototipo di un altro sistema innovativo che segnala ostacoli sul cammino dei ciechi, legge loro i cartelli e gli segnala la presenza di amici. Il progetto prende il nome di “Challenge” e la sua coordinatrice è Laura Giarrè del dipartimento Deim dell’Università di Palermo, membro anche dell’Advisory Board della Fondazione Andrea Bocelli, che sta sostenendo il progetto. La stessa Giarrè ha organizzato l’evento di presentazione di Arianna a Boston.